Quando Erasmo scopre i social network

«Study wherever you want». Con questo slogan si presenta Studdex (per esteso “Sutdent Destination EXchange”), la nuova piattaforma sul web – raggiungibile all’indirizzo www.studdex.com – nata per gli universitari che vogliono andare all’estero e vogliono poter scegliere la località dove studiare. Dubai, Oxford, Messico City, Melbourne, Shanghai… le mete possibili sono tante. L’idea è nata dal bisogno di tempestività, da parte degli universitari, e dalla necessità di allargare le reti di comunicazione degli atenei e dei campus.
 
Felix Schulte e Lukas Wrede, i fondatori di Studdex, si sono accorti dell’inesistenza di una piattaforma del genere e hanno cercato di riempire questo spazio. Il progetto mira a eliminare le lunghe attese e a migliorare gli scambi culturali tra studenti, aiutando le università a gestire meglio la mobilità internazionale. 
 
“Presentare domanda attraverso la nostra nuova piattaforma comporta diversi vantaggi: nessuna tassa di registrazione, nessun lavoro amministrativo, nessuna coda d’attesa”, afferma Stefan Insam, responsabile delle relazioni internazionali di Studdex. “Per gli studenti – spiega – questo è un sistema complementare, che non intende sostituire gli attuali programmi come Erasmus. Ma è una opzione in più della quale gli studenti possono avvalersi” .
 
L’innovazione di Studdex è la creazione di un network che racchiuda le università partner del progetto in tutto il mondo. Anche molte università italiane stanno rispondendo a questa iniziativa. Questo network, inoltre, consente agli studenti di interagire fra di loro e condividere le esperienze vissute durante il loro periodo all’estero. La piattaforma è stata concepita in modo che ognuno possa inserirvi delle informazioni, rendendola uno spazio aperto dove c’è un confronto aperto e dove tutti possono esprimere le loro opinioni.
 
“Gli studenti – ci dice ancora Insam – avranno finalmente la possibilità di farsi un quadro più preciso e soprattutto più obiettivo. In più, attraverso Studdex, potranno anche interagire fra di loro chiedendo dei consigli o dei suggerimenti”. Un’idea al passo con i tempi, in definitiva: mentre i social network dominano il palcoscenico informatico, è normale che siano gli stessi utenti a decidere, a confrontarsi, a parlare dei prodotti offerti; non come spettatori passivi, ma come soggetti sempre più influenti nel miglioramento di un servizio, con la possibilità di proporre le proprie idee e confrontare le esperienze fatte. 
 
Potenzialmente, una specie di sistema di valutazione dal basso dell’offerta formativa delle università, affidato appunto alle esperienze di chi le ha conosciute e frequentate.

Daniele Palumbo

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