Splendida chiusura della venticinquesima edizione del Festival di musica sacra a Monreale, domenica 4 dicembre 2011, con due concerti. Il primo concerto, alle 17:00, si è tenuto presso la piccola (e dallacustica impeccabile) chiesa Degli agonizzanti, gremita di gente ben disposta ad ascoltare il concerto, anche in piedi. Interpreti dello spettacolo il duo formato dalla pianista Gilda Buttà e dal violoncellista Piccini. Tale formazione ha al suo attivo numerosi concerti in giro per il mondo. Gilda Buttà e Luca Pincini possono a tutti gli effetti considerarsi come assoluto riferimento, a livello interpretativo, per il grandissimo Ennio Morricone, autore negli ultimi anni di famosissime colonne sonore della filmografia mondiale assai celebri e conosciute ovunque.
Il duo ha dato ottima prova di estremo affiatamento e di assoluta maestria regalando opere che spaziavano dal repertorio classico a quello contemporaneo. Di assoluta presa sul pubblico le melodie tratte dai film Mosè e Mission di Morricone, che hanno invogliato il pubblico a chiedere un bis al fine dellesibizione. Di notevole interesse anche la rielaborazione, ad opera di Pincini, delle famose melodie tratte dal film Mission.
A chiusura finale del Festival, sullo sfondo del Cristo Pantocratore del duomo di Monreale, il Coro di voci bianche del Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo diretto da Antonio Sottile, ha regalato un elegante e interessante viaggio attraverso le melodie più celebri del repertorio classico.
Dopo le voci dei bambini, ha fatto seguito lesibizione del coro adulto Anima gentis di Isnello, accompagnato dall Ensemble Bajardi, che ha interpretato in prima esecuzione assoluta unantologia di Frottole popolari siciliane, composte a cavallo fra il XIX e il XX secolo.
A conclusione, tirando un po le somme su questa esperienza artistica che va avanti ormai dal 1938, non ci resta da dire che il Festival di Musica Sacra di Monreale, come sempre regala ai cittadini momenti di alto approfondimento culturale che, nonostante gli annunci tesi ad intimorire le folle di appassionati: lo confermano sempre in quella che è la sua prerogativa di base, cioè una vera festa musicale di popolo.
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