31 luglio: ‘Festa di liberazione’ della Sicilia (da Raffaele Lombardo). Sarà così?

Stando a indiscrezioni, ancora da confermare, tra i partiti di opposizione (non i tutti, però) sarebbe iniziato un passa-parola per organizzare una sorta di ‘Festa della liberazione’. La data prescelta è martedì 31 luglio, giorno in cui il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, dovrebbe rassegnare le dimissioni. L’appuntamento, ovviamente, è a Palermo, in Piazza Indipendenza, davanti Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano. L’avrebbero chiamata ‘Festa della liberazione’ perché dovrebbe essere il giorno in cui la Sicilia si libererà da Lombardo. Ma sarà così?

Non sappiamo se questo particolare sit-in sia un fase di organizzazione. Ma una cosa è certa: conoscendo il personaggio-Lombardo, è meglio non dare per scontato nulla. Si dice – e qui sono altre indiscrezioni – che Lombardo avrebbe già concordato con il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, la sua presenza a Sala d’Ercole lunedì per comunicare le dimissioni. Ma – questo non finiremo mai di ripeterlo – da Lombardo c’è da aspettarsi di tutto. Si potrebbe dimettere. Oppure auto-sospendere. O restare lì dove si trova. Tutto è possibile. 

Va detto, inoltre, che qualche settimana fa Lombardo ha nominato il vice presidente della Regione, incarico che ha affidato all’assessore alla Salute, Massimo Russo. Questo lascerebbe pensare alle sue dimissioni. O all’auto-sospensione.

In ogni caso, va detto che se Lombardo uscirà di scena – con le dimissioni o con l’auto-sospensione – il vice presidente della Regione e gli assessori resteranno in carica per l’ordinaria amministrazione. A meno che Roma – con un colpo di mano e calpestando Statuto autonomistico e Costituzione – non decida di commissariare la Sicilia.

A nostro modesto avviso, non ci sono le condizioni per il commissariamento. Dunque la giunta resterà in carica per l’ordinaria amministrazione presieduta dall’assessore Russo. E resterà in carica fino all’insediamento del nuovo Governo, previsto, bene che vada, per ottobre inoltrato. Dunque, purtroppo, c’è poco da festeggiare, perché il Governo Lombardo sopravviverà a se stesso per altri tre mesi. 

Che cosa si intende per ordinaria amministrazione? La giunta non dovrebbe assumere iniziative politicamente rilevanti. Dunque, se Lombardo deve ‘chiudere’ qualche operazione di un certo peso ha altri tre giorni di tempo per farlo. Cosa?

Fino ad oggi dagli uffici del commissario dello Stato non è arrivato nulla. Ciò significa che la legge blocca-nomine, approvata la scorsa settimana dall’Ars, non è stata impugnata. La Regione siciliana, insomma, ha introdotto lo spoil system. Se Lombardo ‘piloterà’ altre nomine, ebbene, queste decadranno insieme a quelle che ha già fatto.

Discorso diverso per la sanità, settore in cui – questo non finiremo mai di ripeterlo – lo spoil system non interviene. A certificarlo c’è una sentenza della Corte Costituzionale.

Detto in parole più semplici, volendo – con una forzatura evidente – Lombardo, prima di andare via, potrebbe nominare i direttori generali delle Aziende ospedaliere e sanitarie. Ne verrebbe fuori una querelle con il prossimo Governo regionale che si potrebbe concludere con esborsi da parte dell’amministrazione regionale. E forse è proprio questo a sconsigliare l’attuale Governo di operare una forzatura che apparirebbe eccessiva.

Giulio Ambrosetti

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