Zamparini star all’Università di Palermo «Potete cambiare questo Paese»

Maurizio Zamparini è un uomo di successo anche all’Università. Il presidente del Palermo ha conquistato la platea degli studenti che, questa mattina, hanno gremito l’Aula Magna della scuola Politecnica in viale delle Scienze in occasione di un dibattito tenuto dal numero uno del club di viale del Fante. Economia, sport e attualità i temi affrontati dal patron rosanero che ha messo a disposizione la sua esperienza di imprenditore. E sfruttando il bagaglio di conoscenze, arricchito da aneddoti e curiosità, Zamparini ha lanciato diversi input ai giovani esortandoli a diventare artefici di un grosso cambiamento all’Interno di un Paese come l’Italia schiacciato dalla burocrazia e da un’evidente crisi di valori: «Voglio chiedere scusa ai ragazzi perché una generazione scellerata, quella dalla quale provengo, ha cancellato i valori come ad esempio la famiglia, la comunità, la scuola, gli insegnanti. La globalizzazione ha portato dei benefici ma l’asse è troppo sbilanciato verso il denaro. Vivere insieme sarebbe la vera felicità. Voi – aggiunge riferendosi agli studenti – siete l’unico valore di forza che può cambiare questo Paese. Per farlo dovete stare insieme, associarvi, creare dei tavoli di confronto da cui possano nascere progetti concreti perché siete voi il futuro di Palermo, della Sicilia e dell’Italia».

Confidando nel «know how» delle nuove generazioni, Zamparini bacchetta anche la politica e la classe dirigente: «Non sono arrabbiato con i politici ma pensano al potere e ai voti piuttosto che alle esigenze reali della gente. Io nominerei subito Papa Francesco come presidente del Consiglio, è un grande uomo e risolverebbe tutti i problemi. Questo Paese va cambiato, non servono nuove leggi, bisogna solo recuperare i valori che ormai si sono persi». Nato in Friuli, Zamparini da quasi tredici anni si è inserito grazie al Palermo Calcio nel tessuto sociale cittadino e siciliano: «La Sicilia ha tante ricchezze, io se fossi un ventenne investirei subito su artigianato e turismo. Sono vicino ai giovani e disponibile a collaborare ma anche i giovani devono attivarsi per fare qualcosa e mettere in pratica delle idee. Io a  Palermo non ho mai avuto ostacoli, peraltro sono inattaccabile dato che non sono corrotto e non ho mai corrotto nessuno. Ho detto come battuta scherzosa al mio amico Pietro Grasso quando era procuratore antimafia che “la mafia non esiste, l’avete inventata voi per farvi lo stipendio…».

L’incontro odierno con gli studenti, molti dei quali di Scienze Motorie (più bassa, in Aula Magna, la percentuale degli iscritti ad Economia, Ingegneria e Architettura), è stato anche lo spunto per parlare di calcio. In primo piano le prospettive future dei rosanero: «E’ cambiata anche la mia economia e non ho più le risorse di un tempo – ha ammesso – ma faremo ugualmente un Palermo forte, è una promessa. Intanto, con la cessione di Dybala, potremo risanare il bilancio che è in perdita di circa 30 milioni. Abbiamo un fatturato che non è paragonabile a quello di Juventus, Milan, Inter e Napoli ma faremo il possibile per allestire un gruppo competitivo». Un concetto che il patron rosanero (al quale è stato consegnato il Sigillo dell’Università come riconoscimento simbolico) ha approfondito a margine dell’evento accademico: «Il Palermo ripartirà molto bene. A centrocampo faremo tre nuovi acquisti. Saranno ceduti giocatori come Terzi e Bolzoni, abbiamo bisogno di altra qualità. Duarte? Lo stiamo seguendo ma è un giocatore normale e Trajkovski (neo-acquisto che ha già sostenuto in città le visite mediche, ndr) mi ha detto che in Belgio il difensore costaricano è andato in grande difficoltà contro di lui”. Sotto la lente di ingrandimento anche la questione portiere: «Ujkani andrà via perché deve andare a giocare. Sorrentino? Ha un altro anno di contratto, non c’è la fretta di rinnovare adesso».

Antonio La Rosa

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