Zamparini, nuovo blitz a Palermo «Costruiremo una squadra forte»

Tre mesi dopo l’ultimo blitz in città, Maurizio Zamparini torna a Palermo per presentare progetti e ambizioni per la nuova stagione dei rosanero. Il presidente è arrivato in Sicilia ieri sera e, dopo una cena con il vicepresidente Guglielmo Micciché, questa mattina ha parlato a ruota libera: «Il ritorno di Foschi è certo e con lui tornerà anche Beppe Corti, numero uno degli osservatori. Stiamo gettando le basi per la squadra della prossima stagione, l’obiettivo è quello di prendere sei o sette giocatori, fare una squadra forte e competitiva che possa fare bene. Ci saranno dei giocatori in uscita, ma anche in entrata». Il ritorno di Foschi riporta in società una figura che mancava da tempo, quella del direttore sportivo: «La figura di Rino è molto importante: sarà lui il tramite tra me e la squadra, non ho più bisogno di parlare con l’allenatore perché sarà Foschi il mio principale interlocutore. Mi fido molto di lui, con Ballardini hanno fatto pace dopo avere avuto dei dissidi, ora è tutto chiarito e le valutazioni verranno fatte in base alle sue esigenze».

Il numero uno di viale del Fante non ha dubbi su chi siederà sulla panchina rosanero il prossimo anno: «L’allenatore sarà Ballardini, l’impostazione sarà quella del 4-3-3, quindi dovremo prendere tre attaccanti forti lì davanti. Prenderemo anche due o tre centrocampisti forti, giocatori eclettici, uno dei quali sarà un regista. Questo non sarà Valdifiori, mentre nel parco attaccanti ritornerà Embalo. Gilardino? Vedremo, dipenderà da Rino e anche dalle valutazioni dell’allenatore». Attorno alla riconferma del tecnico ravennate si era creato qualche dubbio dopo la salvezza ottenuta: «I giornalisti hanno fatto un po’ di fumo sul fatto che non ci siamo sentiti dopo la gara contro il Verona, ma non ci trovo nulla di strano, sarebbe stato anomalo il contrario. Ballardini è il nostro allenatore, ha un contratto. Non vedo per quale motivo ci saremmo dovuti incontrare, lo faremo certamente in ritiro e lo inviterò a pranzo come amico».

Con l’arrivo dei mesi estivi, il tema più caldo è ricorrente è sicuramente quello riguardante il mercato: «Stiamo cercando di trovare una collocazione a Lazaar – prosegue Zamparini –, mentre per Brugman dovremo vedere col Pescara». Con gli abruzzesi è in ballo anche la situazione di Ahmed Benali, per il quale i biancazzurri hanno l’obbligo di riscatto in caso di promozione: «Se il Pescara va in A, intascheremo un milione. Ai tempi mi sono fidato della valutazione tecnica e dei segnali provenienti da Iachini che tecnicamente non lo vedeva». Oltre al Pescara, diverse operazioni potrebbero riguardare l’asse Palermo-Cesena: «L’asse di mercato è assolutamente fattibile, con dei giocatori nostri che possono sicuramente entrare nell’orbita della squadra romagnola».

In uscita, il primo nome è ovviamente quello di Franco Vazquez: «La mia valutazione è di 25 milioni, il Tottenham ha fatto un’offerta inferiore. È più facile che vada in Inghilterra piuttosto che in Italia, dove lo voleva il Milan, ma ci sono stati contatti anche con la Roma». Zamparini non ha mai nascosto l’ammirazione per il talento italo-argentino e la ribadisce tuttora: «Lo considero il più forte trequartista a livello europeo, ma è un giocatore molto sottovalutato. Questo mi dispiace, quando dico che è sottovalutato mi riferisco anche alla non convocazione in Nazionale da parte di Conte per gli Europei. È soprannominato il Mudo perché parla poco, magari non è riuscito a importi in azzurro anche per questo. Anche qui a Palermo, del resto, era stato messo fuori rosa fino a fare parlare il campo per dimostrare che giocatore fosse». Il presidente è passato poi a parlare di due talenti che devono ancora esplodere: «Quaison? Tutti gli allenatori hanno parlato di certezza, ma io questo lo vorrei vedere in campo. Bentivegna avrebbe bisogno di continuità, quindi un paio di anni in serie B gli farebbero bene: farlo restare in panchina con tanta concorrenza in attacco, non farebbe bene né al Palermo, né al giocatore stesso».

Il patron friulano ha poi annunciato che due o tre giovani della Primavera verranno aggregati alla prima squadra: «Mi piace molto Lo Faso, ho anche sgridato gli addetti ai lavori del settore giovanile per averlo fatto entrare soltanto nel secondo tempo della gara contro l’Inter. L’obiettivo non era quello di battere i nerazzurri, ma l’obiettivo della Primavera è quello di fornire giocatori alla prima squadra». Non ci sono dubbi invece per quel che riguarda il portiere, con Posavec che ancora una volta incassa l’investitura ufficiale da parte del presidente: «La fortuna del Milan è stato Mihajlovic che ha lanciato Donnarumma. Da noi Posavec ha a disposizione uno dei migliori preparatori dei portieri come Sicignano. Se abbiamo bisogno di un portiere esperto che lo faccia crescere? Io ho bisogno di un supporto alle spalle? Assolutamente no, Posavec non ha bisogno di nessun sostegno».

Dopo la fine del campionato, Zamparini ha cominciato a cercare investitori che potessero rilevare il Palermo: «Al 90 per cento cederò la società: continuo a ricevere offerte da potenziali investitori. Io non voglio fare più il presidente, le trattative continuano ma i tempi non saranno velocissimi. Chiunque prenda il Palermo, comunque, ha detto che avrà bisogno di me, quindi io resterei come azionista di minoranza, mantenendo una quota del 30 per cento. Il mio obiettivo è quello di passare la mano in tempi più o meno brevi anche se resterei sempre in orbita Palermo». Le trattative, dunque, potrebbero non chiudersi in tempi brevissimi, ma il percorso è tracciato: «Stiamo studiando le carte e facendo un bilancio della situazione a livello amministrativo e contabile della società per lasciare un club sano e forte e competitivo a livello tecnico. Per questo mi sono circondato di persone di fiducia come Foschi e Corti, inoltre mi fido tantissimo anche di Pedrelli (che gestisce i rapporti con la Lega, ndr) e Felicori (il segretario generale, ndr). È molto importante anche lo staff di cui ti circondi per potere impostare un Palermo veramente sano da tutti i punti di vista».

Quest’anno la squadra si è salvata all’ultima giornata di campionato, ma di fuori programma la squadra ne ha vissuti veramente tanti: «Prego Santa Rosalia – afferma il presidente – che non succedano tutte le cose che sono successe quest’anno e che non si ripeta la stagione travagliata. È stato un anno in cui io sono rimasto spiazzato, gli allenatori sarebbero potuti essere soltanto Iachini e Ballardini, poi invece sono successe tantissime cose come l’uscita di Sorrentino in tv e altro che non sto qui a elencare. La speranza è che tutto questo non si ripeta». L’ultima pillola Zamparini la riserva alla situazione riguardante la panchina azzurra: «Per una Nazionale ci vuole un gestore, Ventura sarà un ottimo commissario tecnico – conclude Zamparini – e secondo me potrebbe fare ancora meglio rispetto a Conte».

Luca Di Noto

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