Yuka Honda Group

Concerto coinvolgente, musicalmente elegante, sensorialmente accattivante quello della musicista Yuka Honda, accompagnata, per l’occasione, da un gruppo che mette insieme alcuni dei più importanti talenti del panorama musicale della nuova avanguardia newyorkese. Sean Lennon alla chitarra e voce, Kenny Wolsen alla batteria, Trevor Dunn al basso, Courtney Kaiser voce, Petra Haden voce e violino e Josh Roseman al trombone, insieme hanno dato vita a sonorità forti, stridule alle volte tirate altre ancora naturali. Pezzi che all’inizio danno l’impressione di ascoltare una “normale” canzone pop, alla fine si sciolgono in un miscuglio di suoni che cercano di catturare l’essenza dell’armonia.

Rumori che diventano melodie oniriche che avvolgono lo spettatore in onomatopee pronunciate dagli strumenti sapientemente suonati. Versi che diventano filastrocche ripetute all’infinito come una litania melodica o un mantra. Gli strumenti vengono accarezzati o sfregati contro l’asta, distorsioni elettroniche e musicalità riconoscibili solo in principio che poi lasciano spazio alla divagazione e allo smembramento di ogni linea guida che persiste nelle parole che gli strumenti sembrano pronunciare.

 

Yuka Honda, tastierista compositrice e arrangiatrice è conosciuta per la sua collaborazione con Miho Hatori. Insieme, infatti, hanno dato vita nei primi anni ’90 al duo Cibo Matto. Il gruppo, prendendo spunto dalle pietanze in esposizione sui banchi dei supermercati, inizia un progetto di satira musicale che ben presto si afferma nei più importanti club newyorkesi. Dal ’95, anno di affermazione del duo sperimentale, una serie di felici composizioni e numerose collaborazioni. Nei loro dischi c’è un assemblaggio musicale vario, che prende dal jazz, dall hip-hop, il funk e le dissonanze. Quelle dissonanze che hanno dato vita al concerto catanese. Da sottolineare la meravigliosa voce della cantante Petra Haden, una potenza vocale che è riuscita a raggiungere note acute poi distorte a sapienza fino a diventare puro suono.

 

La presenza della special guest Sean Lennon, che per l’amica e collaboratrice Yuka ha suonato in perfetta armonia con il gruppo dando vita a suoni che sembrava stillassero goccia a goccia dalle corde della sua chitarra elettrica. L’eccellente  bravura del batterista Kenny Wolsen, collaboratore di artisti del calibro di Tom Waits e John Patton. La forza del fiato di Josh Roseman e la bravura di tutto il gruppo  ha creato un’atmosfera quasi extrasensoriale, dal non semplice ascolto ma di completa godibilità.

Loretta Bonasera

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