Youth Guarantee: non c’è accordo e il bando non decolla. Resta alta la tensione tra i lavoratori

RIUNIONE IN CORSO IN ASSESSORATO LAVORO PER TROVARE UNA VIA D’USCITA AL BANDO ‘ASSASSINO’

In corso una riunione presso l’assessorato regionale al Lavoro, presenti l’assessore al ramo, Giuseppe Bruno, il dirigente generale del dipartimento Lavoro, Anna Rosa Corsello, i vertici del Ciapi, le organizzazioni sindacali e la rappresentanza dei lavoratori riuniti in Comitato libero.

Giornata di passione, insomma, per i mille e 753 operatori degli ex Sportelli multifunzionali alle prese con un bando ‘farlocco’. Dopo momenti di tensione, registratisi durante il sit in davanti l’assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali ed al Lavoro, sindacati e lavoratori riuniti in Comitato spontaneo hanno avviato una trattativa con il Ciapi di Priolo per tentare di ‘imporre’ la modifica dell’avviso pubblico che lascerebbe fuori una larga parte della platea.

C’è un bando e ci sono mille e 753 lavoratori ai quali aggiungerne una novantina, e tutti aspettano di essere avviati dal Ciapi per sei mesi nella attività previste dalla ‘Youth Guarantee’. Ci sono oltre ventimila giovani che si sono iscritti sul portale Clic lavoro, cifra lontana dai 137 mila necessari per garantire per un anno l’attività presso il Ciapi dell’intera platea di lavoratori. Operatori che dovrebbero occuparsi dell’orientamento al lavoro dei giovani compresi tra i 15 e i 29 anni.

Eppure si continua a tergiversare, prendere tempo e soprattutto si è elaborato un bando che non è stato preventivamente sottoposto alle rappresentanze sindacali, nonostante il dialogo non fosse mai mancato nelle settimane precedenti e tutti avessero siglato un pre-accordo lo scorso 24 giugno. A cosa è servita allora questa intesa?

La trattativa, secondo quanto appreso, mira a modificare, almeno secondo le chiare intenzioni dei sindacati, i criteri di accesso, le qualifiche necessarie ed i profili funzionali. Per essere precisi, il bando prevede l’accesso solamente per 1382 orientatori in possesso del quinto livello giuridico ed economico e 683 collaboratori amministrativi con il quarto livello giuridico ed economico. I posti messi a bando sono complessivamente due mila e 65 ma, lo ripetiamo, una larga parte degli operatori ex Spartacus rischia di restare a piedi perché non tutti hanno la laurea, anzi sono in pochi, ed in settanta sono in possesso solamente del titolo di scuola media inferiore.

Ancora: che fine faranno i progettisti, i valutatori, i direttori, i formatori, i tutor, figure non previste dal bando ‘malandrino’? Forse al Ciapi non sapevano con chi avevano a che fare?

L’ente di formazione della Regione siciliana, però, lasciando spiazzati lavoratori e sindacati ha fatto di testa sua, o gli è stato suggerito da qualche parte della politica ed ha confezionato un ‘Avviso assassino’ prevedendo la laurea come titolo di accesso.

Al Ciapi conoscono bene la storia dei mille e 753 operatori, per averli avuto alle dipendenze per sei mesi con il progetto ‘Spartacus’. Ne conoscono pure i peli e sanno benissimo, quelli del Ciapi, quali titoli, quali profili funzionali, quali qualifiche e quale professionalità possiede ognuno di loro. Ed allora perché questa decisione che lascia fuori una larga parte della platea di lavoratori? C’entra il Governo? Oppure la dottoressa Corsello che avrebbe giocato al rialzo?

Tutto è possibile. Ad onor del vero, indiscrezioni, dell’ultima ora riferiscono che sia l’assessore Bruno che la dottoressa Corsello sarebbero disposti a modificare il bando nel senso voluto dai lavoratori. Ed allora che pensare? Forse le direttive il presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, le avrebbe avute da qualche ambiente politico voglioso di assumere nuovi lavoratori da far entrare nel ‘regime de precariato’?

Come finirà l’incontro è presto dirlo, i fatti confermano che qualcosa di oscuro ha provocato ulteriori rallentamenti al progetto di avvio del piano della ‘Garanzia Giovani’ in Sicilia e questo non giova alla Sicilia, ai giovani ed ai lavoratori del settore, stanchi di essere presi in giro e dovere attendere ancora per riprendere a lavorare.

E meno male che dopo lo stop del 23 aprile scorso, epoca in cui è terminato il progetto ‘Spartacus’, i lavoratori avrebbero dovuto attendere poche settimane per riprendere la via del lavoro. Siamo alla fine di luglio ed ancora tutti sono alle prese con il contenuto del bando che è il primo passo verso la ripresa lavorativa. Il Governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, conferma la sua inadeguatezza a gestire le politiche attive del Lavoro ed il Ciapi si sta assumendo una grande responsabilità per il quale, prima o poi, potrebbe essere chiamato a risponderne.

Giuseppe Messina

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