Waiting for Harry Potter

Arrivati di fronte la libreria di Cavallotto di viale Jonio non credevamo di trovare nessuno. Le immagini che ci avevano propinato da tutti i paesi anglofoni del mondo sembravano a noi anni luce lontane. E’ con questo spirito che ci siamo apprestati a partecipare al veglione per l’uscita dell’ultimo romanzo della saga di Harry Potter.

 

Erano le ore 22,00 quando siamo arrivati e in effetti delle folle intraviste in televisione nei veglioni newyorkesi nemmeno l’ombra. Alcuni impiegati sistemavano delle transenne che parevano inutili. Soltanto dopo le 22,30 ci siamo resi conto che anche a Catania la Harry Potter mania ha assunto proporzioni dilaganti. La folla di bambini rigorosamente accompagnati dai genitori era lì ad attendere lo scoccare della mezzanotte per poter prendere d’assalto gli scaffali con il libro, proprio come ci hanno insegnato i cugini inglesi durante la notte di Halloween – data in cui il libro è uscito negli stati anglofoni -. Insomma la ben oliata macchina editoriale, messa in moto dal caso Harry Potter, ha funzionato nuovamente alla grande. Anche in città decisamente di provincia come Catania.

 

Giochi, balli e animatori in maschera rendevano l’attesa meno estenuante. Fortunatamente la notizia che alcune libreria italiane non hanno rispettato l’embargo non arriva alle orecchie dei bambini alle prese con i dolcetti offerti dal pasticcere di turno che ha sfruttato l’occasione per farsi pubblicità. L’embargo, termine usato impropriamente, è la condizione imposta dalla casa editrice italiana Salani, che alla saga di Harry Potter deve gran parte della sua forza viste le 750 mila copie tirate per questo capitolo, affinché anche in Italia si verifichi il tormentone Harry Potter.

 

Allo scoccare della mezzanotte la corsa verso una copia del romanzo. Corsa resa celebre da centinaia di servizi passati ai telegiornali nazionali. E allora i genitori, unici lettori di Harry Potter data l’età estremamente giovane dei figli, si accalcavano. Spingevano. Aiutavano i bambini ad impossessarsi della “preziosissima” copia. Poveri bambini, divenuti alibi all’acquisto di genitori appassionati di libretti di magia. Per curiosità ci avviciniamo ad una bimba che non poteva avere oltre i cinque anni. Accompagnata dal papà, una sorta di esaltato che male nascondeva la sua passione per le avventure del maghetto. Alla domanda “Sai leggere?” unica venutaci in mente per svelare la sua vera età in modo indiscreto, ci ha risposto “No, ma papi sa leggere.”.

 

In poche parole abbiamo ricevuto la risposta al fenomeno. Non sono i bambini il vero target di questo genere di storielle. Ma sono i genitori che si servono dei bambini per poter giustificare una passione di cui magari provano vergogna. E in effetti, quanti di voi sono mai riusciti alla tenera età di sei anni, questa l’età media dei bambini, a leggere un libro di oltre 400 pagine?

Carmelo Greco

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