Vuoi una consulenza? Vai alla Fondazione Orchestra sinfonica siciliana…

Sul prospetto del Teatro Politeama di Palermo campeggia uno striscione lungo una ventina di metri che porta la scritta: “La politica ignorante azzera la cultura”. Quella scritta, nella sua straordinaria sinteticità, rivela, purtroppo, la drammatica realtà in cui versa la politica siciliana. Assume addirittura i contorni scandalistici il degrado culturale che caratterizza la compagine politico-rappresentativa della Sicilia nell’Assemblea e nel Governo della Regione.

Non è un caso che gli intellettuali a suo tempo reclutati dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, nell’intento di dare qualità culturale al Governo da lui presieduto, si stanno allontanando uno ad uno da un’esperienza mediocre. Qualcun’altro, addirittura, ha rifiutato l’offerta ancor prima d’iniziare la collaborazione. Così, l’onorevole Crocetta si è dovuto ‘abbirsari’ con qualche sua segretaria o con personale il cui curriculum politico era noto soltanto a lui, tanto che a dirigere un organismo artistico-culturale troviamo, part time, all’Orchestra sinfonica siciliana l’architetto Ester Bonafede, che è al contempo assessore di un ramo impegnativo dell’amministrazione regionale, qual è l’assessorato alla Famiglia e al Lavoro. La quale per ovvie ragioni naturali, quasi fisiologiche, a questo impegno può dedicare il tempo che le residua dalle altre incombenze.

Il risultato è che un organismo creato dalla Regione siciliana nel lontano 1951 e che ha vissuto anni di sicuro prestigio artistico nazionale ed oltre, oggi è oggetto di denunzia da parte dei suoi stessi lavoratori. I quali, non dimentichiamolo, sono musicisti e quindi operatori di un’arte nobile. E se esprimono un giudizi sulla qualità dell’attività dell’Orchetra sinfonica siciliana, beh, sanno quello che dicono.

Ester Bonafede, assessore ‘tecnico’ di vaga espressione democristiana, non molla l’osso e fa della Fondazione Orchestra sinfonica un ‘carrozzone’ che produce un disavanzo medio di un milione di euro l’anno. Ciò dopo avere esordito con un’operazione manageriale di qualità, allorché, nel 2008, appena insediatasi ed avendo trovato dodici milioni di debiti pregressi, prodotti dalle precedenti gestioni, ha rateizzato il saldo di questi debiti con l’Enpals (l’Ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo) e con il Fisco, al costo fisso di circa un milione di euro l’anno.

In pratica si registra questo fenomeno: da un lato si pagano per un milione le rate dei debiti pregressi e dall’altro si producono disavanzi di gestione all’incirca di pari importo. E’ un po’ come il cane che cerca di mordersi la coda. O come prendere l’acqua da un pozzo con un paniere di vimini (leggere cogghiri acqaua cu ‘u panaru)

La gestione della Fondazione è caratterizzata dalla esternalizzazione dei servizi e dalla presenza strutturale di consulenti esterni un po’ per ogni cosa. Solo per rendere l’idea di cosa significa questa scelta gestionale facciamo un esempio. Com’è noto, i trasporti di cose vengono computate a metro cubo. Ebbene, per il trasporto di un pianoforte, che all’incirca vale un metro cubo, la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana paga per 24 metri cubi.Un ‘affare’ insomma…

Per non parlare delle consulenze, che comunemente vengono sentite caso per caso in coincidenza di fatti ed eventi che ne richiedono la particolare competenza. Nel caso della Fondazione, le consulenze sono strutturali e continuative nel tempo e ne esistono almeno una per ogni campo operativo della gestione.

Da qui lo spreco: spreco di soldi pubblici e spreco del personale della Fondazione che viene privato dalla formazione continua e dal suo aggiornamento, depauperandone il valore professionale. Anche da qui la denuncia dei lavoratori.

Purtroppo, come richiederebbe la deontologia professionale, non siamo in grado di fornire la versione dell’altra parte, per la ragione che, a fronte di ripetuti solleciti, non siamo riusciti ad ottenere un incontro con la soprintendente della fondazione Orchestra sinfonica, cioè con l’asessore regionale Bonafede. Ci rendiamo conto che, essendo occupata su diversi fronti impegnativi, la Nostra non trovi il tempo per un incontro con noi. Ce ne facciamo una ragione e andiamo avanti.

L’unica cosa positiva che possiamo registrare, e lo facciamo volentieri, è che dalle poche decine di abbonati a cui si era ridotta la platea degli affezionati alle prestazioni dell’Orchestra sinfonica siciliana al tempo in cui il direttore artistico era il maestro Alberto Veronesi, si è passati a 1200 abbonati circa. Il che è un bel successo, dovuto prima all’avvento del direttore artistico Cesare Mazzonis, proposto dalla stessa Bonafede, ed oggi con la presenza del nuovo direttore, proposto dal cantautore Franco Battiato nel breve periodo in cui è stato assessore al Turismo e, in quanto tale, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione, maestro Ennio Nicotra.

 

Riccardo Gueci

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