Voci dall’Ucciardone: “Trattati come bestie…”

LE CONDIZIONI DI VITA DEI CARCERATI SONO DA BRIVIDO, COME CONFERMA UN FAMILIARE A LINKSICILIA

Ucciardone, ci risiamo. Mentre la direttrice vanta una “quasi normalità” all’interno della casa circondariale del capoluogo siciliano,  i carcerati si lamentano delle condizioni pessime delle celle. La storia si conosce, ma come dice un familiare di un carcerato a LinkSicilia “se non ci  passi da questa atroce vicenda familiare non capirai mai la sofferenza dei detenuti”.

E’ primavera. Con il cambio di stagione, la direttrice del carcere, Rita Barbera ordina degli spostamenti. I detenuti che alloggiavano nella quarta sezione dovrebbero trasferirsi alla nona e viceversa.

Tutto regolare, sembrerebbe. Ma per un motivo ‘oscuro’, ad oggi, i detenuti delle due sezioni alloggiano tutti nella quarta. “Vivono come delle sarde in scatola. Capisco che per le istituzioni oramai questa situazione è una normalità, pero’ sfido qualsiasi politico o magistrato a vederci vivere i loro familiari” afferma la fonte di Linksicilia che preferisce rimamere anonima. Una situazione – stando al racconto della nostra fonte – che trova il silenzio più assordante da parte del Dap, dei politici e delle istituzioni.

Ma il problema all’interno dell’Ucciardone non è l’unico perchè “i 50 detenuti della 4 sezione, sono trattati come degli animali”. Continua Luca (nome immaginario). “Nello spazio in cui i carcerati passano il loro tempo, sono presenti fogne a cielo aperto e rifiuti tossici che provengono dalla radiologia della casa circondariale. Oltre a questo, i detenuti dovrebbero avere per legge 8 ore di ‘aria’ eppure ne hanno soltanto 5”.

Luca denuncia numerose vicende riguardanti lo stato delle cose all’interno delle mura dell’Ucciardone come la totale assenza delle profilassi farmaceutiche per i malati cronici . “La polizia penitenziaria qualche giorno fa ha manifestato davanti l’Ucciardone per la mancanza di personale. Forse i sindacati non sanno che alcuno di loro non vanno incontro alle esigenze ed ai bisogni dei detenuti violando i diritti di chi sta in cella”.

La fonte di LinkSicilia racconta la totale assenza di progetti integrativi per i detenuti “Non hanno nemmeno le carte da gioco per passarsi il tempo”. Poi lancia un appello: “Vorrei ricordare ai politici in vista delle elezioni europee ma anche alla chiesa, distante da problemi sociali come questi, che in cella non ci stanno soltanto, mafiosi, killer o pedofili. Morire di carcere o essere privato per sempre della propria dignità non sono condizioni di uno Stato civile”.

Maurizio Zoppi

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