«Una volta qui a villa Fazio ci stava il pastore con le sue pecore. Io lì ci andavo a cacciare invece». Il signor Giovanni lavora da sempre in via Gelso Bianco, fa il gommista. A circa cento metri dalla sua piccola officina c’è villa Fazio, antica masseria riconvertita in struttura sportiva negli anni ’90. Inaugurata nel 1995 dall’allora ministro Giorgio Napolitano, la struttura di viale Sisinna 1 è stata funzionante solo per pochi anni, a cavallo tra il 1997 e il 2002. Cinque anni di utilizzo, «nel resto il nulla: negli anni ho visto di tutto, dai cavalli ai tossici. Era meglio se ci lasciavano le pecore», commenta Giovanni. Che, come molti a Librino, guarda con scetticismo al nuovo progetto di riqualificazione della struttura.
I lavori, costati circa 230mila euro, saranno ultimati «intorno a metà settembre», come riferito questa mattina nella sede della nona municipalità da Dino Barbarossa, coordinatore del progetto Polo educativo Librino, finanziato con i fondi Po-Fesr 2007-2013 dedicati allo sviluppo urbano sostenibile per un totale, per le sole spese di gestione del progetto affidato al consorzio Solco, di 600mila euro. I fondi consentiranno di rendere l’antica masseria uno spazio libero per ogni proposta rivolta ai ragazzi da associazioni e altro, operativo da ottobre fino al 31 maggio del 2015, con l’obiettivo specifico di creare una rete di associazioni nel territorio. «Abbiamo ottenuto una proroga dalla Regione, la scadenza era il 31 dicembre di quest’anno altrimenti», spiega il coordinatore. All’interno di villa Fazio verranno quindi da ottobre avviati «attività suddivise in cinque aree tematiche: verde, laboratori, servizi, eventi e sport», con un laboratorio multimediale e una sala prove per la musica già previste nel budget del Comune, «che posizionerà gli arredi tra poco tempo», spiega Barbarossa. Più critica, invece, la situazione delle aree esterne: «Non è stata prevista la ristrutturazione dei campi, ma abbiamo fatto fare dei preventivi: con 60mila euro dovrebbero tornare funzionanti. I fondi, possono essere prelevati dal residuo rimasto dai 380mila euro iniziali, ne abbiamo già parlato con l’assessore Rosario D’Agata».
E proprio D’Agata, che tra le deleghe da assessore ha anche quella specifica a Librino oltre a quella all’Ecologia, annuncia la prima attività che verrà ospitata dentro a villa Fazio: «Verranno costruiti degli orti urbani», annuncia. A curarli, con dei corsi e con l’idea di realizzare anche «un centro per il compostaggio», sarà l’associazione Rifiuti Zero Sicilia, insieme all’associazione Ape Aula permanente di Ecologia. «La nostra proposta è quella di inserire il compost prodotto dai bambini che verranno a svolgere le attività come sgravio sulla bolletta Tari per le famiglie», propone il presidente di Rifiuti zero Danilo Pulvirenti.
L’assessore D’Agata, invece, lancia la sfida un po’ più in là, proponendo una collaborazione «con la Misericordia Librino, che opera da anni nel quartiere, e potrebbe trasferirvi la sua sede». La paura, diffusa tra i presenti, è infatti quella che, una volta finito il progetto, la struttura torni a essere abbandonata. «Noi non abbandoneremo mai villa Fazio, almeno fin quando non ci sarà a chi lasciarla», assicura però Barbarossa, coadiuvato dall’assessore ai Servizi sociali Fiorentino Trojano. «Abbiamo recuperato il bando per villa Fazio, avviato dalla giunta Stancanelli, dialogando con la Regione: mancavano alcune procedure da espletare. Ora la sfida, per una struttura che è simbolo della sindacatura di Enzo Bianco, è quella di evitare la vandalizzazione – spiega Trojano – e per farlo, bisogna che villa Fazio accolga associaizoni da tutta la città. Non bisogna ghettizzarsi», conclude l’assessore. Un’affermazione, quella dell’assessore ai Servizi Sociali, probabilmente causata da una constatazione: alla presentazione erano assenti molte delle figure di riferimento nel quartiere: i vari istituti comprensivi in zona, o il Comitato Librino attivo, il centro Talità Kum di viale Moncada o i Briganti Rugby che gestiscono la struttura sportiva del Campo San Teodoro, non sono stati coinvolti nelle attività, gestite per intero dalle associazioni aderenti al consorzio Solco.
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