Fare chiarezza sul restauro della villa Belvedere. Quello che per mesi, ad Acireale, è stato un proposito di molti – al punto da trovare spazio anche nella campagna elettorale con il futuro sindaco Roberto Barbagallo che si disse sicuro, se eletto, di rimuovere l’azolo dai viottoli del parco – adesso è un dato di fatto. La giunta comunale, infatti, ha nominato una commissione di verifica dei lavori al fine di capire se tutto si sia svolto secondo programma o se invece vi siano state delle omissioni.
La decisione, presa lo scorso 8 agosto con una delibera, è stata ufficializzata ieri in occasione dell’insediamento ufficiale. A dover analizzare la qualità dei lavori sarà un’equipe formata da Agatino Sidoti, dirigente responsabile del Servizio 7 Forestale – Dipartimento Regionale dello Sviluppo rurale e territoriale; Giuseppe Marano, Dirigente responsabile dell Uo 42 – Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale; Vincenzo Udine, ingegnere; Michele Barbagallo, geometra; Giuseppe Occhipinti, agronomo; Pasquale Filetti, geometra e Marcello Bonaventura, avvocato. La commissione lavorerà a titolo gratuito.
Ai sette sarà affidato il compito di rovistare tra documenti e relazioni, effettuando al contempo gli opportuni sopralluoghi all’interno della villa Belvedere. Tra le priorità individuate dall’amministrazione Barbagallo ci sono il già citato azolo, il recupero della vegetazione, i lavori alla rete idrica e la qualità degli interventi fatti in campo di illuminazione esterna. «È difficile dire quando avremo i primi risultati – spiega Marcello Bonaventura – Lunedì inizieremo a lavorare tra uffici e sopralluoghi. Il mio compito, da avvocato, sarà chiaramente quello di evidenziare eventuali responsabilità nello svolgimento dei lavori».
Dello stato della vegetazione, invece, si occupera Agatino Sidoti: «Tra qualche giorno – dichiara l’esperto – ci rivedremo di nuovo per leggere il progetto e i lavori effettuati secondo le carte. Subito dopo, faremo i primi sopralluoghi per valutare lo stato di salute delle singole piante di leccio e, se necessario, anche delle altre. Dopo – ha continuato Sidoti – insieme a Marano faremo una relazione con le indicazioni di massima su quali piante abbattere per motivi di sicurezza e gli interventi di protezione fitosanitaria per le altre». Anche per Sidoti, al momento, è difficile stimare il tempo necessario per il completamento delle operazioni: «Non so valutare quanto tempo impiegheremo. Si consideri – conclude – che tutti noi siamo professionisti impegnati, nel pubblico e nella libera professione».
Il progetto per la ristrutturazione della villa Belvedere, denominato Aci Heritage, fu finanziato con diversi milioni di euro (3,2 per la parte che sarà oggetto di verifica) provenienti dalla Comunità europea e rientrò tra i progetti dell’Asse 6 Sviluppo urbano sostenibile del P.O Fesr 2007-13 (Programma operativo Fondo europeo per lo sviluppo regionale, ndr) avente come obiettivo quello di «promuovere lo sviluppo economico, la capacità attrattiva e innovativa delle città in unottica di sviluppo sostenibile e di integrazione sociale».
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