Anche i vigili del fuoco di Palermo hanno aderito allo sciopero nazionale indetto dal Conapo, il sindacato autonomo che da tempo ha sollevato il caso delle retribuzioni e delle pensioni dei pompieri, comparandole con gli appartenenti alle forze dell’ordine. Rispetto ai poliziotti, ad esempio i caschi rossi percepiscono 300 euro in meno ogni mese e sono penalizzati anche dal punto di vista previdenziale. Nel capoluogo siciliano l’adesione allo sciopero, secondo le cifre diffuse dai sindacati, è stata del 70 per cento.
La richiesta è di una maggiore attenzione politica immediata nella legge di bilancio, in discussione in questi giorni in Parlamento, con stanziamenti di risorse finanziarie specificatamente dedicate ai vigili del fuoco: inoltre si invocano più tutele per il personale in divisa per quanto riguarda il contratto di lavoro e il riordino delle carriere. «Bisogna differenziare chi indossa una divisa e chi fa l’impiegato pubblico» scrive il Conapo in un comunicato di rivendicazione.
«Rischiamo la vita come e più degli appartenenti agli altri corpi dello Stato – sottolinea Benedetto Chiavello, segretario provinciale del Conapo di Palermo – e siamo impiegati nei servizi di pronto intervento dal giorno dell’assunzione sino al giorno della pensione, un servizio operativo che non ha eguali nello Stato. Eppure siamo il corpo più bistrattato dallo Stato, nonostante mettiamo costantemente a disposizione, come e più degli altri corpi, la nostra vita per la sicurezza dei cittadini».
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