Viadotto Scorciavacche, cadono la prime teste Sostituito il direttore dei lavori, trasferito il Rup

Il presidente e amministratore delegato dell’ANAS Pietro Ciucci ha chiesto la rimozione del direttore dei lavori Fulvio Giovannini del contraente generale, ovvero il consorzio di imprese La Bolognetta scpac che ha effettuato i lavori nel tratto in cui si è verificato il cedimento lo scorso 30 dicembre, appena una settimana dopo l’inaugurazione del tratto. Lavori che rientrano nel progetto di ammodernamento di 34 chilometri della strada ‘Palermo-Agrigento’, tratto Bolognetta-Lercara Friddi, il cui completamento è previsto nel 2017.

Il consorzio di imprese comprende Cmc di Ravenna (che ha la stessa sede legale della Bolognetta scpa), una delle principali società costruttrici della Tav della Maddalena di Chiomonte e il cui presidente è Massimo Matteucci, la Ccc società cooperativa di Bologna sempre di MassimoMatteucci che ha anche una sede a Palermo in via Libertà e la catanese Tecnis spa di Mimmo Costanzo, partecipata al 50 per cento dallaCogip di cui Costanzo è fondatore.

Una situazione che di certo non si concluderà così. Pierfrancesco Paglini, project manager qualche giorno dopo l’accaduto aveva dichiarato alla stampa che si era trattato “Semplicemente del cedimento del rilevato stradale, non più di 50 metri in prossimità del viadotto che è integro. Un danno di entità limitata, circa 100 mila euro, che stiamo provvedendo a rimettere a posto come peraltro prevede il contratto”. E aveva aggiunto “Semmai la stupidaggine è aver aperto quel chilometro così in fretta in un’area che è ancora di cantiere».

Il riferimento è all’Anas che aveva aperto il viadotto tre mesi prima della data fissata, ovvero marzo 2015. Secondo il presidente Anas Ciucci, il tutto sarebbe avvenuto però secondo le norme e quindi con certificato di agibilità rilasciato dal direttore dei lavori e da un collaudo provvisorio eseguito da ingegneri nominati dell’Anas. «Il collaudo definitivo si fa ad opera conclusa» aveva detto.

Ieri mattina intanto Claudio Bucci, funzionario dell’ANAS di Palermo che aveva l’incarico di dirigente area tecnica progettazione e nuove costruzioni a Palermo (dal 2013), con incarico RUP (responsabile unico procedimento) proprio sui lavori incriminati, è stato trasferito. L’Anas parla di «Normale trasferimento, già previsto» e smentisce che ci sia un collegamento con i fatti accaduti

Al posto di Bucci è arrivato Sergio Serafino Lagrotteria che ricoprirà l’incarico di dirigente Tecnico. Lagrotteria, già all’Anas. Se il suo nome non vi è nuovo è perché è stato imputato nel processo ai sabbionanti, ovvero quello sulle escavazioni selvagge nei fiumi Po, Adige e Brenta nato dall’inchiesta Acheronte del 2002. Ingegnere dell’Agenzia interregionale per il Po, Lagrotteria nel 2010 era stato condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi di reclusione con l’accusa di avere intascato mazzette mensili di 3500. Poi venne assolto nel 2011.

Due giorni fa intanto il presidente dell’Anas ha tenuto un’audizione presso la Commissione Lavori Pubblici, Comunicazioni, del Senato e ha annunciato di avere richiesto al contraente generale, di procedere alla sostituzione del Direttore dei Lavori.

Due le commissioni che stanno seguendo la vicenda, quella di indagine nominata già lo scorso 2 gennaio dall’Anas e quella Ispettiva nominata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che opereranno in stretta sinergia.  «Al termine dell’inchiesta e sulla base dei suoi risultati, – ha detto in audizione – l’Anas proporrà le necessarie azioni legali e procederà al recupero del danno subito, che, per quanto riguarda il ripristino dell’opera, allo stato attuale e da prime stime, sembrerebbe quantificabile in circa 200.000 euro, con un tempo di ripristino di poche settimane. Non resteranno pertanto oneri a carico del bilancio dell’Anas».

Le indagini della procura di Termini Imerese continuano. Di certo, errore c’è stato, come ha dichiarato il presidente Ciucci «Un errore nella fase di progettazione e di realizzazione». Una frase gravissima visto e considerato che stiamo parlando di sicurezza e di incolumità. E adesso bisognerà capire cosa succederà in merito alla prosecuzione dei lavori di ammodernamento dell’itinerario Palermo-Lercara friddi, che comprendono un macrolotto di circa 34 km, perchè non si può certo correre il rischio di altri «Errori in fase di progettazione e realizzazione».

Marta Genova

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