Non è servita la grande movimentazione di forze dell’ordine che stamattina attorno alle 8.30 si sono presentate di fronte all’immobile di via Savagnone 8 per sgomberare le undici famiglie che da sei mesi occupano lo stabile. Le procedure, ancora in corso, al momento stanno andando avanti in forma del tutto pacifica. Sul posto, presidiato agli attivisti di Potere al Popolo e del comitato 12 luglio, seppur con qualche ora di ritardo, è arrivato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Palermo, Giuseppe Mattina, che si è intrattenuto a colloquio con gli inquilini spiegando le decisioni prese dal Comune e garantendo la volontà da parte dell’amministrazione di mantenere gli impegni presi con quelle famiglie che hanno sottoscritto l’accordo proposto dallo stesso assessore.
«Ci occuperemo delle sei o sette famiglie che hanno firmato il progetto, non le abbandoneremo, con le altre non voglio neanche parlare – spiega Mattina agli occupanti – Ieri il sindaco ha firmato una direttiva specifica solo per voi, per trovare un posto sin dal momento in cui uscirete da qui. C’è tutta la disponibilità. Non mi sposto di un millimetro dall’accordo che abbiamo fatto. Gli altri li abbiamo cercati, chiamati, ma non si sono interessati. Preparate le vostre cose con calma». «E noi manteniamo la promessa – rispondono i rappresentanti delle famiglie, che hanno anche invitato l’assessore a salire nelle proprie case – Siamo qui, tranquilli».
Delle iniziali 13 famiglie che occupavano l’edificio, una volta sede di uffici comunali, ne sono rimaste undici. Perso il ricorso al Tar la soluzione dello sgombero era ormai diventata imminente. «Non abbiamo fatto nemmeno l’albero – racconta Giuseppe, uno degli inquilini, entrato in via Savagnone dopo aver perso il lavoro e subito uno sfratto – Non abbiamo voluto illudere i bambini, neanche una palla o una lucina. Non è giusto che debbano sopportare una cosa del genere proprio sotto Natale». Dei tantissimi bambini, comunque, quasi nessuno è rimasto ad assistere alle operazioni di sgombero. Per le famiglie che hanno firmato l’intesa con il Comune, la direttiva firmata nella serata di ieri da parte del sindaco Leoluca Orlando prevede l’allocazione temporanea in alcune strutture di accoglienza, in attesa di una nuova sistemazione. I mobili e gli averi delle famiglie occupanti, come specificato da Mattina, saranno intanto portati via da un’impresa specializzata in traslochi e riposti in diversi magazzini.
«La soluzione è buona a metà – dice Mariangela Di Gangi, portavoce di Sinistra Comune, presente durante le operazioni – Auspichiamo che quella adottata oggi per queste famiglie, affinché dall’occupazione non si ritrovino in mezzo a una strada, non sia una soluzione che si limiti al singolo caso, ma che diventi un sistema. Nessuna famiglia può vivere senza un tetto, ma nessuna famiglia può essere lasciata sola e non accompagnata per potere uscire dalla situazione di disagio abitativo verso un percorso di autonomia. Pensiamo che le famiglie debbano essere intanto accolte, che venga fatta una presa in carico complessiva delle esigenze che può avere una famiglia e che vengano guidate verso un percorso di autonomia».
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