Il negozio avrebbe dovuto aprire tra oggi e lunedì. Non una vera e propria inaugurazione, ma quasi. L’inizio dell’attività del negozio Montalto, in via Martino Cilestri nella zona di corso Italia, ha dovuto fare i conti con un tentato furto con spaccata, prima ancora che l’esercizio commerciale venisse aperto al pubblico. Questa notte, intorno alle 3, un furgone ne avrebbe sfondato la vetrina andando in retromarcia. Pochi istanti dopo ha iniziato a suonare l’allarme e sono corsi sia i titolari del negozio sia gli uomini della sorveglianza privata sono andati sul posto. Un fatto di per sé spiacevole, ma che arriva proprio il giorno in cui la questura di Catania annuncia di avere eseguito undici ordinanze di custodia cautelare nei confronti della banda di ladri che, negli ultimi mesi del 2016, ha seminato il panico nel territorio etneo. E a proposito della quale c’è il sospetto che possa essere la stessa che ha portato a termine, nelle ultime settimane, una lunga sequela di furti con spaccata, soprattutto tra corso Italia e via Gabriele D’Annunzio.
In base a una prima ricognizione, il colpo di questa notte non sarebbe andato a buon fine: oltre al danno alla porta blindata, non sarebbe stata rubata merce. «Tutti abbiamo letto le notizie delle scorse settimane a proposito di Papini e Sozzi Aghina – dicono i gestori del negozio – Prima c’era timore, adesso c’è amarezza. Ma forse siamo stati fortunati se davvero non sono riusciti a portarsi via niente». Di fronte all’esercizio commerciale, intanto, ci sono ancora i carabinieri, intervenuti sul posto anche per eseguire i rilievi scientifici. «Chiaramente, però, il danno è fatto», interviene Dario Pistorio, vicepresidente di Confcommercio e presidente della sigla Fipe, che accoglie i piccoli esercenti cittadini. Il suo bar si trova a poca distanza dal negozio preso di mira questa notte: «Siamo in una zona molto centrale e fa sempre impressione pensare che tutto questo accada a cinquecento metri da una caserma di polizia».
Pistorio e il presidente di Confcommercio Riccardo Galimberti lo scorso 4 aprile sono stati ricevuti dal questore di Catania Giuseppe Gualtieri. «È stato un incontro importante – continua Pistorio – Il questore è appena arrivato, sta riorganizzando il lavoro. Ma ci ha ascoltati e ci ha manifestato tutto il suo supporto». E l’operazione anticrimine di questa mattina ne sarebbe la dimostrazione: «Con questi arresti ci hanno dimostrato che lo Stato c’è ed è vicino ai commercianti». Al di là di questo, però, «è importante lavorare su come prevenire questi fenomeni». Per evitare situazioni come quella vissuta, alcuni anni fa, da un negoziante della zona di via Monfalcone: «In qualche settimana gli avevano spaccato la bottega tre volte – ricorda il vicepresidente dell’associazione – Il poverino era stato costretto a dormire qualche notte dentro al negozio».
Per affrontare il costo di installazione di un sistema di videosorveglianza collegato con le forze dell’ordine o con una società di vigilantes, «abbiamo pensato, con il consorzio fidi interno a Confcommercio, di istituire un piccolo fondo a beneficio dei nostri iscritti. Mettere delle telecamere non costa molto, parliamo di una spesa di massimo tremila euro – continua Dario Pistorio – Ma può capitare di non averli. Se tutti insieme mettiamo da parte qualcosa possiamo garantire ai colleghi di cominciare a pensare alla propria sicurezza». Oltre al fatto che riprendere eventuali malfattori è di sicuro aiuto alle indagini di polizia e carabinieri. «Una zona videosorvegliata è un ulteriore deterrente – conclude Pistorio – Poi penseremo anche al resto. Chi installa sistemi di allarme mi diceva che ultimamente i più utili sono quelli che rilasciano nell’aria dei fumogeni. I ladri lavorano sui secondi, se vengono ostacolati non riescono a portare a termine il colpo».
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