«Sarà una partita logicamente piena di tensione, perché ci si gioca una fetta importante di tutto un campionato e anche di serie A». Non usa mezzi termini Pippo Maniero, ex attaccante di Venezia e Palermo, che a MeridioNews presenta così la sfida di questa sera che in Laguna metterà di fronte le due squadre nell’andata della semifinale play off di serie B. Oggi si giocherà allo stadio Penzo, il ritorno al Barbera e il fattore ambientale potrebbe essere fondamentale: «Dal punto di vista del Palermo potrebbe rivelarsi determinante, perché si sa benissimo che la Favorita, se dovesse essere piena come ai vecchi tempi, fa paura anche solo a metterci piede dentro. A livello ambientale questo può caricare una squadra e demotivare l’altra. Molto comunque dipenderà dal risultato di questa sera e se sarà positivo per i siciliani, sarà difficile per il Venezia giocarsi la partita in Sicilia. In Laguna l’ambiente è diverso e anche se fanno il tutto esaurito non si arriva neanche a un quarto di quello che può contenere lo stadio di Palermo».
Al timone di entrambe le squadre Pippo Inzaghi per i lagunari e Roberto Stellone per i siciliani. Due ex attaccanti, proprio come Maniero: «Sono stati due grandissimi giocatori. Pippo – spiega ancora l’ex centravanti padovano, per la precisione nativo di Legnaro – è più conosciuto di Roberto, ma anche lui ha fatto una bellissima carriera. Adesso si stanno formando come allenatori e per essere al timone di due squadre che si stanno giocando la serie A vuol dire che hanno degli ottimi requisiti come tecnici. Purtroppo uno dei due resterà con l’amaro in bocca. Hanno smesso di giocare da pochi anni, sono già a questo livello ed è sicuramente motivo di orgoglio e di bravura da parte loro. Non è da tutti». Nonostante siano due ex attaccanti a guidare Palermo e Venezia, le due squadre hanno concluso la regular season con seconda e terza miglior difesa del campionato. «Non mi sorprende più di tanto, si sa benissimo che nel calcio chi subisce meno gol solitamente raggiunge gli obiettivi che ci si prefigge a inizio anno. Anche loro avranno avuto nelle loro carriere allenatori che curavano la fase difensiva più di quella offensiva. E poi le partite si possono vincere anche 1-0 con una fase difensiva che funziona bene».
L’altra semifinale vede di fronte Cittadella e Frosinone. L’ex attaccante prova a fare delle considerazioni su come arrivano le quattro squadre all’appuntamento. «Il Cittadella mi sta sorprendendo tecnicamente e fisicamente. Col Bari ha fatto benissimo. Il Frosinone potrebbe subire il contraccolpo della batosta avuta all’ultima giornata di campionato e questo potrebbe complicare la corsa alla serie A. Loro erano a un passo e l’hanno persa in casa, adesso dovranno essere bravi a resettare tutto. Il Venezia sta molto bene dal punto di vista fisico, bisogna valutare però i tempi di recupero. Palermo e Frosinone arrivano più riposati, ma queste sono partite strane e piene di tensione, l’aspetto fisico potrebbe anche lasciare il tempo che trova». Doppio ex di quelli pesanti, l’ex attaccante preferisce non sbilanciarsi più di tanto su quelli che possono essere i suoi sentimenti per la sfida: «Non posso fare il tifo per nessuna delle due. Mi piacerebbe potessero passare entrambe il turno, ma così non potrà essere. Faccio un in bocca al lupo a entrambe e spero che chi passerà il turno arrivi al salto di categoria».
Tra gli arancioneroverdi gli anni sicuramente migliori della sua carriera, con 54 reti realizzate in 116 presenze tra serie A e serie B. Nel 2002 il passaggio al Palermo, dove mise a segno 13 reti in 31 apparizioni in serie B, sfiorando la promozione in A sfumata all’ultima giornata contro il Lecce. «A Venezia ho giocato per quattro anni – spiega l’ex centravanti – e lì ho espresso la miglior condizione fisica e mentale. Sono stato lì dai 28 ai 31 anni ed ero nel pieno della mia forza. E anche dal punto di vista dell’esperienza questo mi aiuta. Sono stati anni fantastici e mi son tolto delle grandissime soddisfazioni. Palermo mi ha dato delle emozioni uniche che non avevo mai provato da altre parti. Giocare in una piazza del genere è stato fantastico per il calore della gente che c’è al sud. E questa è stata la cosa che mi ha impressionato di più». Questa sera però Maniero non sarà tra gli spettatori della sfida del Penzo: «Purtroppo sarò fuori a cena e non potrò vederla in diretta. Comunque la registrerò sicuramente – conclude l’ex attaccante – e la guarderò domani con calma».
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