Scade domani il termine per le presentazioni delle osservazioni al progetto di una nuova
centrale elettrica nella Valle del Mela presentato da Duferco Energia S.p.A.
Pochi giorni fa il comitato dei cittadini contro l’inceneritore aveva esortato cittadini e associazioni a presentare osservazioni al progetto, come previsto dal regolamento,
entro 45 giorni dalla presentazione dell’istanza al ministero dell’Ambiente.
La Duferco Group, holding internazionale che opera anche nel campo dell’energia
elettrica, è già presente nel sito industriale con l’acciaieria gestita grazie all’alleanza
con il colosso statunitense Nucor Corporation. La Duferdofin-Nucor è oggi punto di
riferimento in Italia, Europa e Nord Africa, per la produzione di travi e di laminati e
realizza semilavorati nello stabilimento di Giammoro, frazione di Pace del Mela, segnato negli ultimi tempi da una crisi che ha portati i 150 dipendenti a protestare.
E proprio all’interno di questi spazi già in concessione all’azienda siderurgica
dall’Irsap (Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive) che dovrebbe nascere la nuova centrale. «Si tratta di un
impianto di bilanciamento con una potenza ridotta – spiega l’azienda nella documentazione presentata al ministero – che deve entrare in funzione solo in
caso di squilibri della fornitura della rete elettrica, con una stima che va dai 30 a 54
giorni l’anno di operatività». In ogni caso l’iter che va seguito per legge per questo tipo di
impianti è la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale di
competenza statale e la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale Aia di
competenza della Regione Siciliana. Stando a quanto riferisce Duferco il sito di Giammoro «dispone di ampi spazi disponibili e di buona parte
delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di una centrale elettrica, pertanto
risulta nullo l’impatto in termini di consumo del suolo; la presenza di una connessione
elettrica adeguata non richiede particolari lavori di potenziamento, opere
estremamente impattanti a livello ambientale».
Restano le perplessità degli attivisti per un territorio già interessato da un polo industriale e dichiarato area Sin per la pericolosità degli inquinanti presenti, e ora tutelato dal nuovo piano
paesaggistico che ha impedito la realizzazione di un inceneritore da parte della società lombarda A2A. Quest’ultima a Pace del Mela gestisce già una centrale
termoelettrica cu cui intende portare avanti un piano di riconversione in
centrale a gas di nuova generazione.
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