Nonostante gli sforzi la Sicilia continua a navigare nei bassi fondi delle graduatorie sui vaccini. Abbandonata l’ultima piazza l’Isola si piazza al terz’ultimo posto dopo Sardegna e Calabria. Secondo gli ultimi dati i siciliani che hanno ricevuto una copertura completa contro il Covid-19, con doppia dose o singola inoculazione nel caso di guariti dall’infezione, sono appena 664mila. In tutto le somministrazioni hanno superato i due milioni di punture e cioè l’86,9 per cento delle dosi consegnate. La Regione le sta provando tutte e ormai da settimane è partita una doppia caccia: nel mirino dell’assessorato alla Salute, che continua a essere retto dal presidente Nello Musumeci dopo le dimissioni di Ruggero Razza, non ci sono soltanto i ribelli al vaccino anglo-svedese AstraZeneca, ma anche gli over 80.
Addentrandosi nelle graduatorie sui vaccini somministrati a quest’ultima categoria si scopre che in Sicilia soltanto il 63 per cento degli ultraottantenni ha ricevuto la doppia dose di vaccino. Percentuale che vale l’ultimo posto nella classifica nazionale al cui vertice c’è l’Emilia Romagna che ha già vaccinato l’88 per cento dei suoi residenti appartenenti a questa categoria. Come si inverte la tendenza? La Regione il 17 maggio, attraverso il dirigente generale del dipartimento per le Attività sanitarie Mario La Rocca, ha inviato a tutti i sindaci siciliani e alle Aziende sanitarie provinciali una nota «in cui si chiedono gli estremi di tutti i cittadini over 80 che non risultano ancora non vaccinati nei vari Comuni». Ai primi cittadini, coinvolgendo i medici generici, viene chiesto di adoperarsi «in un’attività di sensibilizzazione alla vaccinazione a questo target di popolazione» sondando «l’effettiva disponibilità». Dal canto suo la Regione, ricevute le liste, dovrebbe allestire dei mini hub cittadini, anche all’aperto, per aumentare le somministrazioni.
Su questo punto, nella tarda mattinata di ieri, si è svolto un vertice tra il commissario regionale Covid Catania Pino Liberti, i vertici dell’Azienda sanitaria etnea e tutti i sindaci della provincia. Ai primi cittadini è stata chiesta la massima collaborazione con la possibilità di mettere a disposizione i locali per effettuare le vaccinazioni. L’altro nodo al pettine è quello che riguarda le somministrazioni a domicilio. Secondo quanto appreso da MeridioNews attualmente in tutta l’area etnea operano 13 squadre di somministratori a casa. Ognuna di queste però riesce a effettuare circa dieci inoculazioni giornaliere. Nell’attesa di capire gli sviluppi è già partita l’iniziativa Proteggi te e i nonni. Destinatari gli ultra 80enni ed i loro accompagnatori – anche più di uno -over 18, non necessariamente legati da un vincolo di parentela. A quest’ultimi sarà inoculato AstraZeneca. Attualmente in Sicilia restano da somministrare 107mila dosi su una fornitura complessiva di 423mila fiale. Quindici giorni fa nei frigoriferi le dosi in attesa erano invece 250mila.
La Sicilia, attraverso il presidente Musumeci, si è intanto schierata con le Regioni – Veneto, Abruzzo e Lazio, disponibili a vaccinare gli italiani in vacanza. I dubbi e le difficoltà sono diverse e bisogna convincere il generale Francesco Paolo Figliuolo. L’obiettivo è quello di evitare che gli italiani rimandino la seconda dose del vaccino a settembre o ottobre, al termine delle ferie estive. Non è chiaro però come si possa risolvere l’eventuale cambio di data e luogo del richiamo, anche perché non c’è una banca dati a livello nazionale e non tutte le Regioni utilizzano la piattaforma di Poste italiane. C’è da capire anche come verranno gestite le eventuali forniture, inizialmente effettuate in base alla capacità di hub, medici e infermieri e poi suddivise tenendo conto della popolazione. A dirsi disponibile alla vaccinazione ai vacanzieri è stato anche il sindaco di Taormina Mario Bolognati, impegnato ieri nell’inaugurazione dell’hub al piano terra del parcheggio Lumbi. Un po’ come annunciato dal primo cittadino di New York Bill de Blasio che per rilanciare il turismo nella grande Mela ha chiesto l’autorizzazione alle somministrazione della monodose di Johnson & Johnson ai non residenti.
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