Ursino Recupero, digitalizzazione al via Rita Carbonaro: «Una gioia vera per me»

È il libro più antico e prezioso della biblioteca Ursino Recupero il primo a passare da un archivio puramente cartaceo anche ad uno virtuale. È infatti la Bibbia miniata datata tra il 200 e il 300 del pittore italiano Pietro Cavallini, tra i più importanti esponenti della scuola romana del tredicesimo secolo, il primo volume per cui si sta provvedendo alla digitalizzazione. Avviata nell’ambito del progetto Science and technology digital library coordinato dall’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr di Catania con la collaborazione del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università etnea, per la sua realizzazione sono state acquistate attrezzature per le scansioni di volumi di grandi dimensioni e di elevato pregio e delicatezza per un totale di 250mila euro.

«È una grande gioia vedere l’inizio dei lavori. Questo è un momento meraviglioso perché grazie alla squadra stiamo facendo in modo che tutti gli amanti dei libri possano goderne anche a distanza», afferma la direttrice della biblioteca, Rita Carbonaro. Diversi i libri antichi che verranno digitalizzati, parte degli oltre 270mila volumi del patrimonio culturale che la biblioteca Ursino Recupero conserva. Tra questi molti pezzi rari come il codice di Varnucci il Vecchio del 400, il libro di teoretica musicale medievale, una copia quattrocentesca di Dante, una cronaca benedettina e oltre duemila pergamene, incunaboli, cinquecentine, erbari secchi e dipinti.

Il più prezioso rimane comunque la Bibbia di Cavallini, definita tra i cinque libri più belli al mondo. Secondo la descrizione dell’opera – che di solito viene custodita cassaforte ed è stata esposta per l’occasione – «comprende 440 carte (Vecchio e Nuovo Testamento, con le Epistole a Prologhi di San Girolamo) disposte su due colonne di 56 linee, di accurata scrittura gotica, con titoli rubricati e decorata con iniziali istoriate e con fregi marginali costituiti da steli che fanno da cornice al racconto biblico, adorno da figurine umane e grottesche, spesso racchiuse in medaglioni».

«Questo posto è il simbolo dell’identità di questa città e siamo contenti quando riusciamo ad avviare iniziative che diano nuova luce alla biblioteca di cui sono orgoglioso di essere il presidente, infatti non ho delegato nessuno», afferma il sindaco della città, Enzo Bianco. «Stiamo cercando di cambiare la situazione della biblioteca che è già molto migliorata – aggiunge – Non  solo sono in corso i lavori di restauro della sala Vaccarini, sono state assicurate anche le risorse per una vita dignitosa e lanciati progetti per diversi gradi di fruibilità del grandissimo patrimonio che abbiamo», conclude.

desireemiranda

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