Lui si chiama Andrea, è un uomo con problemi psichici e da anni percorre la stessa strada praticamente tutti i giorni, girovagando per le vie tra corso Calatafimi è la zona universitaria a Palermo. Oggi però decide di farlo con in spalla un’arma giocattolo o qualcosa che comunque a degli studenti di Unipa, che lo hanno incontrato nei pressi della stazione Orleans del passante ferroviario, ricorda un fucile e subito scatta il panico.
«Mamma, sono vivo», dice un ragazzo al telefono con la madre. Non ha visto nulla, ma ha sentito parlare di un uomo armato di fucile e ha visto la grande mobilitazione di polizia e carabinieri. Scatta il protocollo antiterrorismo. Alla fine però l’uomo è stato riconosciuto da tanti che lo vedono quasi ogni giorno e che ne parlano come una persona buona, assolutamente innocua e hanno inondato le autorità di messaggi e fotografie. Della conclusione della vicenda si sta occupando la polizia. Ma è stato un falso allarme che per una mattina ha tenuto in apprensione buona parte della città.
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