Un’app e una nuova illuminazione per le Terme Achilliane «Coniugare vocazione umanistica e tecnologica»

È stata inaugurata stamattina la nuova illuminazione a led delle Terme Achilliane, il sito di età romana che si trova proprio sotto piazza Duomo. A tagliare il nastro, assieme al sindaco Enzo Bianco, sono stati il presidente del Cnr Luigi Nicolais, la sovrintendente ai Beni Culturali Fulvia Caffo, il direttore dell’Ibam Daniele Malfitana e l’assessore alla Cultura Orazio Licandro. Oltre al nuovo impianto, è stato presentato il progetto che ha portato anche alla realizzazione di un’applicazione per smartphone che consente la visita immersiva del bene archeologico.

Le Terme «adesso si potranno visitare ammirando tutta la loro bellezza grazie a un’intensità luminosa non invasiva, diventando uno strumento importante per il nostro turismo – ha dichiarato il primo cittadino – Tutto questo grazie a un progetto frutto della forte sinergia tra il Comune e il Cnr». «Il nostro compito istituzionale – ha confermato Nicolais – è quello di dare una mano all’Italia che vuol crescere». Punto di partenza, la realizzazione di smart city, «coniugando la vocazione umanistica con quella tecnologica». Nel caso delle Terme Achilliane «siamo riusciti a dimostrare quanto si può fare con la tecnologia per esaltare la bellezza di un sito. E non parliamo solo dell’illuminazione – ha precisato – Questa è solo la prima parte di un progetto che prevede la ricostruzione virtuale, basandosi su uno studio squisitamente scientifico, delle Terme com’erano in passato», ha anticipato il presidente del Cnr. 

L’impianto è stato inserito fra gli eventi dell’International year of light and light-based technologies 2015, un’iniziativa sostenuta dall’Unesco. Attraverso uno studio approfondito, è stato possibile ottenere una corretta percezione dei colori e dei contrasti cromatici. La precisione dei led utilizzati permette ora di distinguere in modo più chiaro anche le diverse stratificazioni nella costruzione dell’edificio riscoperto 1767 da Ignazio Paternò Castello Principe di Biscari. 

Per quanti, invece, vogliono apprezzare il sito online è stata creata l’app, disponibile per Ios e Android in italiano e in inglese, scaricabile su Google play oppure dal sito www.cataniaarcheologica.it. Il progetto è stato realizzato da un team multidisciplinare di archeologi, informatici e fotografi. Il costo complessivo dell’operazione è stato di poco meno di 40mila euro, risorse previste all’interno di un apposito progetto Pon (DICeT LivingLab Di Cultura e Tecnologia Smart Cities and Communities and Social Innovation) finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale della città di Catania.

Redazione

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