C’è un pezzo di Sicilia nella staffetta femminile 4×400 di atletica leggera che ha conquistato il nuovo primato italiano al coperto. Un risultato, forse inaspettato, centrato nella gara di chiusura dei campionati Europei indoor di Torun, in Polonia. A fare parte del quartetto Alice Mangione, quattrocentista di Niscemi che corre per il gruppo sportivo dell’esercito. Un’atleta sempre più matura che ha fatto della concretezza il suo punto forte. Regina del giro di pista all’aperto nel 2020 si è piazzata al secondo posto agli ultimi campionati italiani indoor di Ancona. In Polonia un bel passo in avanti a livello internazionale nonostante un velo di amarezza per il mancato accesso nella semifinale individuale per un solo centesimo. «Sono soddisfatta di avere partecipato alla gara perché era la mia prima con la maglia della nazionale assoluta – racconta Mangione a MeridioNews -. Il campionato Europeo era di alto livello e bisognava correre forte per entrare in semifinale, peccato averla mancata per così poco».
Per l’atleta di Niscemi, che vive a Roma dal 2018 sotto la guida tecnica di Marta Oliva, correre al coperto è praticamente una novità. «Avendo vissuto tanto in Sicilia – spiega – non ho avuto tante occasioni in passato. Il modo di correre è totalmente diverso e non solo perché il giro di pista misura 200 metri invece di 400. La cosa più strana è rientrare tutti insieme in prima corsia, sostanzialmente devi fare a botte per prendere la posizione migliore. Devo dire che la semifinale era alla mia portata, forse la finale no perché il livello era troppo alto», spiega. La siciliana, terza nella sua batteria, ha fatto segnare il tempo di 52″73 – nuovo personale – a soli tre centesimi dal primato all’aperto di 52″70.
Da un personale all’altro. Nella staffetta il primato resisteva da tre anni. «Inizialmente non eravamo dentro perché doveva esserci la Francia, che poi ha rinunciato – continua Mangione – Partivamo con l’ultimo tempo e ci abbiamo creduto fino alla fine, peccato non avere preso il terzo posto. Siamo contente del record italiano, perché lo abbiamo tolto a delle atlete veramente forti». Nelle parole di Mangione c’è però anche un velo di amarezza. Il primato della siciliana, insieme alle compagne Rebecca Borga, Eleonora Marchiando ed Eloisa Coiro, sui media, ha trovato davvero poco spazio.
Dopo l’esperienza in Polonia la quattrocentista di Niscemi è tornata in Sicilia per passare qualche giorno in famiglia. Tra sole, pranzi a base di pesce e tre denti del giudizio tolti in un colpo solo. «Il tempo di riprendermi e tornerò a Roma – spiega – Ogni tanto l’aria di casa manca ma dove vivo mi trovo bene, ci sono le strutture adatte e mi alleno al centro sportivo olimpico dell’esercito». L’ideale, insomma, in una storia sportiva cominciata tra sacrifici, poche strutture e un trasferimento a Palermo per inseguire ambizioni e sogni. «Mi allenavo tanto, ma non riuscivo a fare il salto di qualità – racconta – così ho scelto di cambiare allenatore e poi anche città. Quando rientro in Sicilia è sempre complicato allenarmi: devo spostarmi a Mazzarino o a Vittoria, dove c’è una pista pessima». Prossimi impegni? «I primi di maggio i mondiali di staffette in Polonia e in teoria dovrei esserci – dice – prossima settimana avremo un raduno a Formia. Poi ci sono altre gare». Ma il vero traguardo è quello a cinque cerchi. E non solo nella prova a staffetta: «Il minimo per le Olimpiadi è difficile, bisogna correre i 400 in 51″35 e io ho un personale di 52″70. Non è semplice ma nemmeno impossibile, mi sto allenando per questo e io ci credo».
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