Una biblioteca a passo d’asino tra le vie di Enna Per raccontare le storie di Giufà e dei suoi cugini

La cultura può passare da un asino. A smentire l’associazione tra ignoranza e l’animale dalle lunghe orecchie è l’iniziativa promossa a Enna dalle associazioni Vidyā – Arti e Culture dell’Asia, SicilyErei, La Fabbrica di Mivà Onlus e M.u.s.a.- Movimenti umani di suoni e arte, nell’ambito della seconda edizione dell’incubatore di idee comunale. 

Fino al 29 maggio, un asino carico di libri percorrerà le vie del capoluogo più alto d’Italia, facendo sosta nei quartieri storici della città. Con l’obiettivo di promuovere la lettura e la cultura orale. A essere narrate saranno soprattutto le storie divenute, attraverso i secoli, patrimonio di popoli diversi. Tra le quali, quelle legate al personaggio di Giufà. Figura che ha degli emuli anche in culture apparentemente lontane da quella siciliana. Le storie saranno musicate dal trio Pasacalles, composto dai musicisti di strada Davide Campisi, Vittorio Ugo Vicari e Giuseppe Zuccarello.

«La biblioteca a passo d’asino mira a essere un momento di incontro, condivisione, conoscenza e scambio culturale tra la cittadinanza – si legge nel comunicato che presenta l’iniziativa -. Sarà un evento aperto a tutti: grandi e piccini, italiani e stranieri. I più piccoli potranno partecipare alle letture animate e ai laboratori ludico-didattici incentrati sul dialogo interculturale e, ogni volta, approfondire la conoscenza di un Paese diverso».

Il programma prevede il debutto, giovedì, con le storie di Giufà che verranno raccontate nel percorso che porta dalla chiesa dello Spirito Santo a piazza Europa. Il giorno successivo, il protagonista sarà Mullah le cui storie dal sapore mediorientale accompagneranno il viaggio dell’asino dal mercato Sant’Antonio a piazza Valverde. Sabato, poi, dalla chiesa di San Biagio fino a piazza Duomo la narrazione riguarderà Juang Thamad, celebre personaggio del Sud-est asiatico. I racconti termineranno domenica, quando a essere celebrato – tra piazza Bovio e piazza del Municipio – Nyi cho, figura legata alla tradizione orale dei paesi dell’Asia centrale.

«L’idea nasce da un progetto di tesi di laurea legata al ciclo narrativo del personaggio del briccone lungo la via della Seta – racconta la presidente di Vidya, Giulia Castello -. Sono personaggi le cui gesta, pur essendo inserite in ambienti e culture apparentemente lontane, hanno qualcosa in comune». La scelta dell’asino è presto spiegata. «È l’animale simbolo della lentezza, ma anche il mezzo di trasporto – conclude – che ha permesso a queste storie di diffondersi e contaminarsi reciprocamente».

Simone Olivelli

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