Com’è bello il calcio quando è bello, Manzoni permettendo. Grazie ad un vecchio boemo – che si può criticare quanto si vuole ma non ti fa uscire dallo stadio con la sensazione di aver buttato qualche decina di Euro – e all’allegra disponibilità dell’ex portiere del Palermo Viviano, ieri sera si è vista una partita che è durata troppo poco. Sovrapposizioni, assist, lanci lunghi e trame fitte, tanti giocatori bravi e generosi, un immenso campione e gol, tanti gol che potevano essere anche di più. La Roma ha iniziato subito a correre e dopo 7 minuti aveva già segnato. Stavolta più che l’assordante manovra della Roma è stato il primo dei graziosi regali di Viviano. Precisissimo lancio di Totti per la testa di Tacthsidis, il greco schiaccia il pallone che prende una parabola beffarda e finisce alle spalle del portiere fiorentino aiutato dall’inutile tocco di Castan. Ma passano solo altri 7 minuti e la Fiorentina pareggia, per merito di Montella. L’allenatore della Fiorentina prepara in maniera perfetta una punizione dalla tre quarti. La difesa della Roma si alza per far scattare il fuorigioco sul lancio di Borja Valero ma da dietro arriva Rodriguez in posizione regolare e si ritrovano in 4 davanti al povero Goicoechea; facilissimo il tocco di Roncaglia a porta vuota. Ma la partita si segue col fiato sospeso. La Fiorentina prova a insinuare qualche dubbio alla Roma soprattutto con Cuadrado ma la Roma al 19° si inventa una giocata mozzafiato. In 4 secondi Pjanic verticalizza per Totti al limite dell’area; palla per Destro che chiude il triangolo con lo stesso capitano in grado di controllare e battere di esterno al volo. Gol strepitoso sia nella preparazione che nella finalizzazione. Tanto basta per far perdere la testa ad Olivera che cerca di stroncare la carriera di Pjanic camminandogli sulle gambe con i tacchetti. Clamoroso l’errore di arbitro e guardalinee ma la Roma ormai non si ferma più: in un quarto d’ora solo Rodriguez e in parte Viviano evitano il tracollo. Impossibile dare conto di tutte le occasioni giallorosse, con Destro e Pjanic soprattutto. E anche la Fiorentina non sta a guardare, con Roncaglia e Pasqual che hanno le loro opportunità per riagguantare la Roma. Ci pensa Viviano, allo scadere del primo tempo, a regalare a Totti la sua doppietta personale. Tiro da 30 metri del pupone, misterioso tentativo di respinta del portiere viola che accompagna con i pungi la palla in porta.
La ripresa è persino più appassionante. La Fiorentina segna immediatamente e riapre la partita e nei primi dieci minuti in almeno 5 occasioni le due squadre hanno l’opportunità di segnare ancora. Destro da solo sbaglia almeno tre facili occasioni, ma anche Florenzi e Totti non riescono a chiudere la gara. Dall’altra parte la Fiorentina sembra il classico pugile suonato ma in grado di dare la zampata e per poco Toni non riesce a pareggiare. La Roma il quarto gol lo farebbe anche ma un’errata segnalazione del guardalinee toglie la soddisfazione a Maquinhos. quando sull’Olimpico cominciano a presentarsi i fantasmi di tante altre partite dominate e smarrite alla fine un’altra invenzione di Totti mette Osvaldo, subentrato a Destro, a tu per tu con Viviano che, con ben altra concretezza rispetto al compagno, sigla il 4-2 finale di una partita indimenticabile.
Per una volta persino Zeman può sorridere.
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