Il teatro Stabile e il tribunale per i minorenni di Catania insieme in «un’alleanza programmatica» per offrire ai giovani a rischio la possibilità di sperimentare orizzonti alternativi. «L’idea è quella di mostrare a questi ragazzi un modello diverso anche attraverso una proposta culturale e sociale», ha spiegato il presidente del tribunale per i minorenni Roberto Di Bella che ha firmato il protocollo d’intesa insieme alla procura, al Comune, all’ufficio di Servizio sociale per i minorenni di Catania e al treatro Stabile. Un percorso che si sta già concretizzando in queste settimane, in collaborazione con Daf Project, attraverso il progetto laboratoriale L’isola dei miracoli segreti, ideato e diretto da Angelo Campolo.
Un’azione in linea con il progetto Liberi di Scegliere che, da quando è arrivato a Catania dopo l’esperienza in territori di ‘ndrangheta, Di Bella ha promosso anche nel capoluogo etneo: allontanare i giovani dalle famiglie mafiose per permettere loro di sperimentare nuovi orizzonti di vita. Adesso, questo laboratorio teatrale si rivolge ai ragazzi e alle ragazze in carico nelle comunità o segnalati all’autorità giudiziaria.
«Proprio nei giorni scorsi – ha commentato Di Bella – la Commissione regionale antimafia ha presentato la sua indagine sulla condizione minorile in Sicilia, con particolare riferimento al fenomeno della dispersione scolastica e dei rischi di reclutamento dei giovani da parte della criminalità organizzata, che evidenzia le difficoltà specifiche del contesto catanese».
In questo senso, il teatro può essere «uno strumento privilegiato, un’opportunità stimolante – ha aggiunto il giudice – per giovani che vediamo appassionarsi a questa strada, con l’auspicio che qualcuno di loro possa sceglierla anche stabilmente come professione. Ci tengo sempre a dire, di fronte alla condizione di molti bambini e ragazzi che vivono in queste realtà, che Catania ha il compito di aiutare Catania. Anche il teatro deve, in questo contesto, saper svolgere il proprio ruolo». Un invito accolto dall’assessora all’Istruzione Barbara Mirabella che, a nome dell’amministrazione comunale, si è detta pronta a «ogni iniziativa utile a rendere concretamente possibili questo tipo di percorsi educativi. Il nostro compito – ha aggiunto – non può prescindere da una lungimirante visione per offrire alle giovani generazioni modelli di vita alternativi».
Protocollo firmato, è stato attivato il progetto L’isola dei miracoli segreti che si svolgerà in tre fasi: un laboratorio teatrale rivolto ai giovani individuati dall’Ussm e dal Comune di Catania, l’allestimento dello spettacolo che vedrà questi giovani impegnati insieme ad attori professionisti e, infine, quattro giorni di messa in scena e incontri col pubblico per riflettere con la città sul percorso e sui suoi contenuti, tutto a cura di Daf Project. «Il teatro gioca un ruolo importante nel farsi strumento di azione. Un mezzo – ha spiegato Angelo Campolo – attraverso il quale generare conoscenza, pensiero critico, inscenare situazioni e dinamiche per i ragazzi non sempre sperimentabili nella vita di tutti i giorni. Il contenuto dei nostri incontri è stato orientato a ipotizzare un’immaginaria isola – ha aggiunto – con espliciti riferimenti alla nostra Sicilia, in cui dar vita a miracoli segreti, ovvero piccoli grandi cambiamenti, utopie a breve distanza, che possano spostare il corso della nostra esistenza, prendendo libero spunto da caratteri e formule narrative di favole come il Mago di Oz di Frank Baum o il Romeo e Giulietta di Shakespeare».
Per gli incontri aperti al pubblico l’appuntamento è dall’1 al 4 aprile in Sala Futura. «Gli spettatori potranno assistere, più che a uno spettacolo confezionato, a una lezione aperta, a un processo creativo e umano che vede protagonisti ragazzi che affrontano un periodo complicato della loro vita, insieme a quattro attori che si sono offerti per farsi testimoni sul palco di questa avventura». Un progetto che per la direttrice dell’Ussm Roberta Montalto è «un punto di partenza per ulteriori percorsi di prevenzione della devianza minorile e per la cura dei ragazzi che entrano nel circuito penale, dato di cui questa città ormai da troppi anni ha il triste primato». Un modo per offrire ai giovani con storie di povertà educativa, di solitudine affettiva e di forte disorientamento rispetto alla scelte da compiere la possibilità di «vivere un’esperienza da protagonisti in cui – ha aggiunto la direttrice dell’ufficio di Servizio sociale per i minorenni – poter riconoscere le proprie emozioni e le proprie potenzialità».
Soddisfatto dell’iniziativa anche il direttore del teatro stabile di Catania Luca De Fusco guidato dal «desiderio che tutti i cittadini catanesi lo percepiscano come un punto di riferimento forte per la crescita socio-culturale della città. Attorno allo spettacolo, di cui fruiranno anche come pubblico gli alunni delle scuole della città, creeremo momenti di dibattito aperto sui temi della legalità e sul valore dell’esperienza artistica come opportunità formativa». Un punto di vista condiviso anche dalla presidente del Cda del teatro Stabile Rita Gari Cinquegrana: «Per i ragazzi che vivono un disagio sociale fare teatro, imparare a lavorare insieme, gestire le dinamiche di gruppo che nascono durante il percorso che si fa insieme ad altri, mettere le proprie energie al servizio di un progetto comune, la messa in scena di uno spettacolo, ha un valore formativo di grandissimo rilievo».
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