Alla fine l’hanno inaugurato ufficialmente. C’è un angolo di piazzale Raffaello Sanzio che adesso ha un nome nuovo. È più o meno all’incrocio tra viale Raffaello Sanzio e via Oliveto Scammacca, dove 16 anni fa sei pallottole calibro 7,65 uccidevano Serafino Famà, avvocato catanese ammazzato dagli uomini del clan Laudani perché troppo onesto nel fare il suo mestiere. Ed è al penalista che è stato intitolato lo slargo davanti alla fermata degli autobus. «La città finalmente prende una posizione in memoria di mio padre», afferma sua figlia Flavia.
In realtà, però, la targa commemorativa il Comune di Catania l’ha messa lì a metà dicembre. Senza clamori né annunci, tanto che neanche la famiglia ne sapeva nulla. «Passavo di qua per caso, ho visto la targa nuova e mi sono chiesto cosa ci facesse lì e quando l’avessero posizionata, dato che non eravamo stati avvisati», dice Fabrizio Famà, fratello maggiore di Flavia, mentre sorride. E continua: «A causa dei vari impegni istituzionali è stato difficile trovare un giorno per inaugurarla, l’importante è che ci siamo riusciti». L’ideale sarebbe stato fissare la celebrazione per il 3 aprile, «quando sarebbe stato il settantaquattresimo compleanno di mio padre». Ma pure stamattina s’è trovata una coincidenza: «Mio padre era un grande appassionato di calcio ricorda Flavia Il mercoledì e il sabato era sempre coi suoi pantaloncini e le scarpette, pronto ad andare a giocare coi suoi colleghi». Gli stessi colleghi che oggi si sono sfidati durante un mini-torneo di calcetto, anche loro in memoria di Serafino Famà.
«Abbiamo voluto dare un significato formale e ufficiale per dare un segnale forte alla città afferma Raffaele Stancanelli, sindaco del capoluogo etneo Ricordare ai cittadini che c’è chi ha dato la vita per il rispetto delle regole è il minimo che possiamo fare».
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