Alcantara inquinato, arriva la denuncia Avviati i rilevamenti di Arpa e Forestale

agenzia regionale per la prevenzione ambientale ha fatto dei rilevamenti per constatare lo stato di salute delle acque del fiume Alcantara dopo il riversamento delle acque non depurate del collettore di Randazzo. I controlli sono scattati dopo la denuncia dell’associazione Acquaterra che ha constatato l’inquinamento anche dopo la riparazione messa in atto dall’amministrazione.

Agli esami chimici, si aggiunge la denuncia dell’Ente parco fluviale dell’Alcantara: «Il direttore Ettore Lombardo ha sporto denuncia alla procura della Repubblica – afferma il presidente di Acquaterra, Stefano Annese – Anche la Forestale di Randazzo ha fatto degli accertamenti formali». Da stabilire le responsabilità del Comune, che ha cercato di minimizzare l’entità dei danni: «Abbiamo avuto un guasto, da qua a dire che abbiamo inquinato il fiume ce ne vuole…» ha affermato 24 ore fa l’assessore Alfio Ragaglia, sostenendo che già lunedì la situazione era sotto controllo. Solo che lo stesso Annese ha risalito a monte il corso del fiume – fotografando le acque diventate giallastre, con accumuli di schiuma e cattivi odori – il giorno dopo, martedì.

Ma la salute della zona era compromessa già prima del guasto al sistema depurativo del paese etneo. «A causa delle piogge che si sono abbattute sul versante di Messina in questo inverno, un affluente dell’Alcantara ha trascinato nell’alveo una vecchia discarica del comune di Francavilla – spiega Annese – Il torrente in questione entra nel fiume poco sopra le Gole». Spazzatura, carcasse d’auto, pneumatici e laterizi sparsi dalle famosissime Gole fino a mare, a Giardini Naxos e San Marco a Calatabiano. «Il parco ha chiesto aiuto, ma è la politica che blocca tutti i tentativi di andare avanti».

Sembra esserci un bizzarro e avvilente trait d’union tra il parco dell’Alcantara e quello dell’Etna. Inefficienze, scarsi controlli e politica più attenta a come sfruttare le risorse naturali che a difenderle. Con la differenza che nel parco fluviale manca finanche la mappatura, strumento essenziale che serve a porre limiti di fruizione e – ben più stringenti – limiti di edificazione. «A Francavilla, in piena area protetta, c’è in programma la costruzione di una pista di motocross» denuncia il presidente dell’associazione sportiva. «E’ stata perfino organizzata una tappa del mondiale di enduro, con le moto che guadavano il fiume più volte in più tratti». Problemi gravissimi, che culminano con lo svuotamento delle vasche di depurazione. «Diversi paesi della zona non hanno depuratori a norma o li hanno sottodimensionati. Da quanti anni sono in vigore i regolamenti dell’Unione europea in materia?» si chiede amaramente Stefano Annese.

[Foto di associazione Acquaterra]

Carmen Valisano

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