Un nuovo combustibile alternativo?

Fare il pieno al supermercato?! Aggirarsi tra gli scaffali e, tra uno yogurt magro ed un chilo di pasta, comprare un po’ di combustibile efficiente e a buon mercato per la vostra auto?!

 

Forse è questo lo scenario che avevano prefigurato milioni di automobilisti del Trentino Alto Adige quando si era diffusa la notizia (ovviamente falsa) che l’olio di colza (un olio per uso alimentare derivato da una pianta simile al cavolo) potesse essere usato come combustibile alternativo al diesel e, anzi, garantisse prestazioni nettamente migliori di quest’ultimo a fronte di consumi del tutto irrisori. Il suddetto olio, infatti, è sparito dagli scaffali dei supermercati nel giro di un paio d’ore facendo registrare probabilmente il più incredibile boom di vendite della sua (recente) storia.

 

Purtroppo però, i consumatori trentini (e tutti coloro che, a distanza di poco, hanno seguito il loro esempio, stimolati anche dall’invito del comico Beppe Grillo) sono rimasti delusi quando hanno capito che la storiella sul carburante alternativo che costa la metà del diesel (dai 40 ai 60 cent/litro), non rovina il motore e permette prestazioni migliori era solo l’ennesima bufala all’italiana.

 

Da numerosi test che sono stati effettuati sulla validità di questo “combustibile alternativo” (tra cui il migliore quello pubblicato su QUATTRORUOTE di questo mese), è stato dimostrato che l’uso della colza non solo è illegale (non si pagano le accise, cioè le imposte al governo), ma rende più difficili le partenze a freddo per via della sua maggiore densità e non abbatte assolutamente i consumi come tanto pubblicizzato: al contrario, li aumenta, riducendo anche le prestazioni del mezzo. Fattore da non trascurare, inoltre, è la validità della garanzia dell’autovettura: non è previsto, infatti, l’uso di combustibili che non siano espressamente indicati sul libretto di circolazione poichè potrebbero danneggiare il motore.

 

Se vi venisse in mente di fare un bel pieno di colza, dunque, è bene che sappiate che se dovesse danneggiarsi il “cuore” della vostra auto rimpiangerete amaramente di non esservi fermati al distributore sotto casa ed aver usato quel benedetto olio per due sane patatine fritte con gli amici.

Daniele Giuseppe Bazzano

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