Un centro d’ascolto per le esigenze del club Semaforo verde per il Palermo Innovation Lab

Centro sportivo, museo e adesso anche un nuovo laboratorio di idee al servizio del club e della comunità. Il progetto che sta portando avanti la società targata Hera Hora trasuda dinamismo e proiezione verso la modernità. Un territorio, quest’ultimo, che il sodalizio del tandem Mirri-Di Piazza potrà esplorare anche in virtù del Palermo Innovation Lab. È un serbatoio di idee innovative, provenienti dalle menti più brillanti del territorio, da cui il club può attingere per sfruttare contenuti funzionali alle proprie esigenze. Prendere spunto dagli input della comunità permetterà agli addetti ai lavori rosanero di allargare i propri orizzonti e, a seconda delle aree di riferimento, di trovare delle risposte a determinati tipi di domande.

Attenzione alle istanze dei tifosi? Crescita e valorizzazione dei giovani del vivaio? Sviluppo delle infrastrutture? Attraverso questo nuovo centro di ascolto, il Palermo avrà l’opportunità di valorizzare energie creative e interfacciarsi costantemente con un know-how di alto livello. Il nuovo laboratorio, che sarà gestito da Roberto Ragonese (con un passato in Wyscout che è la piattaforma leader mondiale dello scouting calcistico), Domenico Schillaci (inserito dal MIT Technology Review nell’elenco dei migliori innovatori italiani under 35) ed Emanuela Perinetti Casoni (General manager di Sport Dots, agenzia di marketing e sport tech, chiamata a curare soprattutto la parte didattica), si basa su cinque aree tematiche: programmi per startup con vocazione tecnologica, progetti di design dedicati in particolare alle esperienze dei tifosi, iniziative sociali e di salvaguardia dell’ambiente per la città di Palermo e la Sicilia, sviluppo di servizi e campagne di marketing e comunicazione e infine programmi di formazione e altri eventi legati al mondo rosanero.

«Fin dalla sua nascita – spiega al sito ufficiale l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola – il nostro è sempre stato molto più che un progetto puramente calcistico ma più un movimento che vuole coinvolgere tutta la comunità nello sviluppo dell’intero territorio. I calciatori vanno e vengono ma lavorare sulla struttura significa lasciare degli strumenti di cui la società e tutta la città possono beneficiare, non solo adesso ma anche negli anni a venire. E il Palermo Innovation Lab va proprio in questa direzione. Se, come crediamo, dagli stimoli di un tale centro di ascolto emergeranno idee e servizi utili al nostro lavoro, saremo subito pronti a valutarne l’applicazione ed eventualmente adottarli».

Antonio La Rosa

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