Tutto quello che sappiamo finora sulle Comunali in Sicilia Tra sfide replay e gli affari di famiglia, c’è chi tenta il tris

Il 12 giugno, in Sicilia, sono i cittadini di 120 Comuni a essere chiamati alle urne per eleggere il sindaco e i consiglieri comunali. La sfida più importante è certamente quella del capoluogo di Regione. Tanto che i riflettori sono quasi tutti puntati sulla partita di Palermo dove, a due settimane dalla scadenza per la presentazione delle liste, molto è ancora in divenire. L’altro capoluogo di provincia in cui si vota è Messina, rimasto senza lo sceriffo Cateno De Luca che da mesi si è spostato a correre lungo la pista delle Regionali. Eppure si vota in altri 118 Comuni (il neonato Misiliscemi è stato invece escluso all’ultimo) disseminati in tutte e nove le province dell’isola.

Il quadro in provincia di Agrigento. Dei dieci Comuni in provincia in cui gli elettori dovranno scegliere a chi affidare la fascia tricolore, il più importante è certamente Sciacca, dove tra i candidati c’è anche il deputato di Attiva Sicilia Matteo Mangiacavallo. Il territorio della svolta storica è però quello di Comitini con il primo cittadino uscente che, dopo 23 anni di sindacatura, non si ricandida. Una sfida a due tutta interna al palazzo ad Aragona tra l’ex sindaco e l’ex presidente del Consiglio comunale. A Bivona è ancora in ballo un terzo nome. Una partita a quattro a Campobello di Licata. Solo liste civiche in campo a Cattolica Eraclea. A votare andranno anche i cittadini delle isole di Lampedusa e Linosa dove di certo ancora pare essere solo la ricandidatura di Totò Martello. Si vota anche a Palma di MontechiaroSanta Maria di Belice e Villafranca Sicula.

La situazione in provincia di Caltanissetta. Nel Nisseno sono sette i Comuni al voto: Acquaviva Platani, ButeraCampofranco, Marianopoli, Niscemi, Resuttano e Sommatino. In generale, in provincia sembra reggere l’alleanza tra M5s e Pd. Discorso che non vale a Niscemi, il Centro più grande in cui i cittadini sono chiamati alle urne: qui i grillini hanno scelto di sostenere la candidatura della coordinatrice cittadina della Lega, mentre il Pd predilige l’alleanza con Italia Viva. Quest’ultima cede, invece, a Campofranco dove il Partito democratico corre insieme a Forza Italia, M5s e Democrazia cristiana. 

Le sfide replay in provincia di Catania. Sono venti i Comuni in cui le urne saranno aperte ai cittadini chiamati a eleggere chi dovrà governarli. In alcuni casi, pare di assistere a una sorta di replay di cinque anni fa, come ad Aci Bonaccorsi. Si andrà alle urne anche a Maniace, il centro più giovane del territorio chiamato a superare il commissariamento per infiltrazioni mafiose. Ma la sfida più attesa è di certo quella che sta già andando in scena a Paternò. Molti i primi cittadini uscenti che sono già scesi in campo per continuare a sedere sulla poltrona più importante anche per i prossimi cinque anni: è così ad Aci Catena, a Palagonia, a Scordia, a Randazzo, a Nicolosi e a Militello in Val di Catania. Si vota poi anche a Linguaglossa, Fiumefreddo di Sicilia, Santa Maria di Licodia, Castiglione di Sicilia, Licodia Eubea, MazzarroneMirabella Imbaccari, Raddusa, Sant’Agata Li Battiati, San Michele di Ganzaria e Vizzini.

Le partite a turno secco in provincia di Enna. Tra vecchi volti e alleanze variopinte, nell’Ennese sono quattro i Comuni chiamati al voto. Tutti con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, quindi non ci saranno ballottaggi. A Regalbuto – il centro più grande con poco più di 7000 abitanti – ai nastri di partenza si presenteranno in tre. Sfida a due a Villarosa. Mentre è una sorta di derby quello che dovrebbe andare in scena a Nissoria tra il sindaco uscente e il suo ex vicesindaco. A recarsi alle urne saranno anche gli aventi diritto al voto dei circa ottocento abitanti di Sperlinga

La carica dei Comuni al voto in provincia di Messina. Quello Messinese è il territorio con più centri in cui i seggi saranno aperti domenica 12 giugno. La sfida più calda è quella del capoluogo dove, alla fine, a correre dovrebbero essere in cinque. Oltre all’elezione di sindaco e consiglieri comunali, a Messina si vota anche per il referendum per decidere sulla la possibilità per alcuni villaggi di staccarsi dalla città di cui fino a oggi hanno fatto parte per formare il nuovo Comune di Montemare. Ad Acquedolci a sfidarsi saranno tre avvocati. Intensa la gara a Lipari. In molti degli altri centri al voto ci riprovano gli uscenti non solo per il bis ma anche per il tris. È il caso di Venetico dove a cercare di diventare sindaco per la terza volta consecutiva è un 81enne. Si vota anche ad Alcara Li Fusi, Capri Leone, Castelmola, Castroreale, Cesarò, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Italia, Letojanni, Librizzi, Malfa, Merì, Montalbano Elicona, Motta d’Affermo, Nizza di Sicilia, Novara di Sicilia, Pagliara, Pettineo, Piraino, Reitano, Roccella ValdemoneSan Pier Niceto, San Piero Patti, Sant’Alessio SiculoSanta Maria Salina, Santa Teresa di Riva, Santo Stefano di Camastra, Saponara, Sinagra, Torrenova e Villafranca Tirrena.

Il quadro in provincia di Palermo. Sono 28 i Comuni interessati da questa tornata di Amministrative nel Palermitano. Qui oltre all’infinita telenovela che sta andando in scena per la definizione dei nomi da candidare alla poltrona di sindaco del capoluogo, importante è la sfida di Cefalù. Il caso più curioso è quello di San Cipirello: senza sindaco perché lo scorso anno l’unica candidata non ha raggiunto il quorum, e adesso anche senza aspiranti primi cittadini. Molte le ricandidature per queste elezioni tanto agguerrite in alcuni centri e quanto fiacche in altri dove c’è un solo aspirante a indossare la fascia tricolore. Si vota anche ad Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Blufi, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Chiusa Sclafani, Ciminna, Ficarazzi, Gangi, Giardinello, Isnello, Mezzojuso, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Piana degli Albanesi, Prizzi, Santa Flavia, Trappeto e Valledolmo.

La scacchiera in provincia di Ragusa. A doversi recare alle urne il prossimo 12 giugno saranno i cittadini di sei Comuni. Tanti volti noti e pochi nomi nuovi. Il centro più importante è Pozzallo dove la sfida è a quattro, compreso il primo cittadino uscente. Così come a Santa Croce Camerina. Qui, per competere con il sindaco che tenta il bis, si scontrano tra loro tre candidati che cinque anni fa erano alleati. Una poltrona per due a Chiaramente Gulfi dove il sindaco si era dimesso a marzo. Il candidato più giovane della provincia (un laureando di 23 anni) è in corsa a Monterosso Almo. A Scicli la campagna elettorale è entrata nel vivo ma mancherebbe ancora un pezzo della scacchiera. Si vota anche a Giarratana dove il sindaco uscente tenta il tris.

Affari di famiglia e sguardo indietro in provincia di Siracusa. Cinque i Comuni dell’area aretusea chiamati ad andare alle urne. Il più importante è Avola dove la sfida principale è più un affare di famiglia tra fratello e sorella. A Melilli i piani, ancora non troppo certi, potrebbero essere scombinati da un outsider parente di un insider. A Canicattini Bagni si pensa al futuro guardando al passato ma, a giudicare da qualche volantino affisso per il paese, potrebbe ancora esserci un colpo di scena. A Solarino ci sono le prime donne che si candidano a indossare la fascia di sindaca e poi c’è chi pensa, a differenza di cinque anni fa, che l’unione possa fare la forza. E si vota anche nel più piccolo centro del Siracusano: a Cassaro c’è già il nome di un candidato che in passato aveva aspirato alla poltrona di primo cittadino di un altro Comune non troppo lontano. 

La tornata light in provincia di Trapani. Sono solo due i Comuni in cui si vota: Erice e Petrosino. Avrebbero dovuto essere tre, ma nel neonato Misiliscemi l’appuntamento con le urne è stato rimandato a causa di difficoltà nella stesura delle liste elettorali. A Erice gli elettori dovranno scegliere il nuovo sindaco tra una rosa di quattro nomi; a Petrosino sono tre i candidati a ereditare la fascia tricolore.

Marta Silvestre

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