Tutti schiavi di internet?

ATTENZIONE: NON E’ DA ESCLUDERE CHE UN PASSATEMPO SI TRASFORMI IN UNA DIPENDENZA PATOLOGICA

di Viviana Di Lorenzo

Fare acquisti, giocare ad un casinò virtuale, cercare offerte di lavoro, fare nuove conoscenze e persino individuare le cause di malesseri fisici, che proviamo, sono solo alcune delle tante cose, che oggi facciamo, grazie ad internet. Se abbiamo un dubbio su qualcosa, cerchiamo subito una soluzione in rete, anche quando ci troviamo ad affrontare situazioni, che con internet non hanno nulla a che fare, come nell’esempio citato prima, secondo il quale per un semplice mal di testa, ricerchiamo tutte le possibili cause e ci troviamo impelagati in malattie, di cui non avevamo mai sentito parlare e che invece di chiarire le nostre idee, semplicemente ci confondono e spaventano. Molti possono riconoscersi in tali comportamenti, perché ormai alcuni di essi, sono entrati a far parte della quotidianità ed è diventato un modo di agire comune. Insomma internet si è inserito così prepotentemente nelle nostre vite, da condizionarci, a tal punto, che non ce ne rendiamo conto.

Ogni cosa ha dei risvolti positivi e negativi e anche la tecnologia, che abbiamo a disposizione, se da un lato ci aiuta e facilita la nostra vita, dall’altro può creare dei nuovi problemi, anche gravi, come quello della dipendenza da internet. Probabilmente, sono a conoscenza di tale fenomeno solo in pochi, perché non è pubblicizzato come dovrebbe, ma il numero dei soggetti, che ne sono affetti sembra destinato ad aumentare. Infatti oggi si parla di questo come di una nuova forma di dipendenza patologica, simile a quella per la droga.

Tramite l’utilizzo di internet, in alcuni casi, il soggetto può accrescere delle dipendenze che già possiede, come quella per il gioco d’azzardo. Infatti esistono dei siti in cui è possibile giocare i propri soldi in un vero casinò virtuale. Ciò aumenta le possibilità e permette di farlo, a qualsiasi ora del giorno e in qualunque posto, senza comprendere la pericolosità del circolo vizioso, in cui ci si trova.

Non è soltanto ciò che facciamo con internet, a creare dipendenza, ma anche l’eccessivo bisogno che sentiamo, di restare connessi tutto il giorno. Ciò è possibile e viene alimentato ancor di più, dagli strumenti che abbiamo a disposizione: tablet, smartphone e le zone o locali della città, dotate di connessione Wi-fi, che permettono agli utenti di essere costantemente on line.

Dall’uso esagerato e sbagliato della rete, dipendono le vite di coloro i quali soffrono di dipendenza da internet, perché condiziona il loro modo di interagire con gli altri. Per alcuni, può essere più facile rifugiarsi in rapporti virtuali, piuttosto che relazionarsi di presenza e fare nuove conoscenze. Infatti è possibile creare, sui tanti siti o social network, oggi a disposizione, un profilo personale, con foto e caratteristiche private o fisiche, non esattamente conformi alla realtà. Questo, permette a chi ha difficoltà ad accettarsi o rapportarsi con gli altri, di creare un “io” alternativo, con il quale ci si sente più al sicuro, ma solo perché fittizio. Facendo nuove amicizie via internet, tali soggetti entrano in un sistema di relazioni, in cui è facile rifugiarsi, anche perché si ha l’opportunità di chiuderle o iniziarle con semplicità, senza dover mettere in atto le dovute regole di comportamento, che tutti i giorni ci aiutano a gestire i rapporti con gli altri. Questo crea un isolamento della persona, che si rifugia nel computer ed esclude la possibilità di crearsi una vita concreta.

La dipendenza da internet è anche una delle cause di divorzio più diffuse, sembra infatti che l’utilizzo dei social network, aumenti ed intensifichi i tradimenti tra i partner, che intrecciano relazioni extraconiugali, con persone conosciute sulla rete, trascorrendo molto tempo a chattare con loro, destando i sospetti del coniuge, che quasi sempre scopre il tradimento, chiedendo appunto il divorzio. Dunque possiamo affermare che la dipendenza dal web, condizioni molti aspetti della vita, anche quelli più intimi e personali, che poco avrebbero a che fare, con un semplice strumento come può essere un computer o qualunque altro dispositivo, che si collega ad internet.

Dopo aver diagnosticato tale dipendenza, che cosa è possibile fare, si può intervenire in qualche modo? Certamente, infatti esiste una sezione dell’ASP di Palermo, il Centro per le nuove dipendenze, che si occupa di quelle di carattere comportamentale, come nel caso del web, dello shopping compulsivo o del gioco d’azzardo. In questi casi si interviene, ricreando il sistema di relazioni con il mondo esterno, che il soggetto ha, molto probabilmente, interrotto. Naturalmente è un percorso, che richiede un allontanamento graduale della persona da internet, ma che ha come obiettivo, quello di garantirle la riconquista della propria autonomia e della propria vita.

 

Redazione

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