Tutti bravi. Tutti belli. Tutti promossi. Chi sono? I dirigenti generali della Regione

Come vengono valutati i dipendenti della Regione siciliana? Che domanda retorica, ragazzi! Se sei amico di questo o quel potente ti danno un “10”. Minore è l’amicizia con il potente di turno – come minimo assessore regionale, meglio se è il presidente della Regione o un dirigente generale – più basa sarà la valutazione. Questa è la realtà. Il resto sono favole di soldatini e indiani.

Su questo argomento c’è un interessante comunicato dei Cobas (il sindacato con il maggior numero di iscritti negli uffici della Regione) e del Sadirs. Da questo comunicato apprendiamo che ha preso vita, addirittura per “volontà del Governo regionale, il nuovo Organismo di valutazione, misurazione e certificazione delle performance dei dirigenti generali della Regione siciliana”.

La cosa è quanto meno stupefacente, perché fino ad oggi i dirigenti generali si sono valutati da sé. Ora, invece, scopriamo che c’è qualcuno che valuterà il loro operato. Chi? “Un nuovo Ente – leggiamo sempre nel comunicato di Cobas e Sadirs – che non poteva non prevedere la nomina di un pool di esperti, rigorosamente esterni all’amministrazione, alla faccia del risparmio”.

Insomma, il Governo Lombardo-Cracolici-Lumia ha colpito ancora: al via un altro ‘carrozzone’ dove sistemare amici e sodali. “L’istituzione di questo organismo di ‘esperti – dicono sempre i Cobas – sembrerebbe prevedere, inoltre, un sistema ‘gattopardesco’ di valutazione dei dirigenti generali, che miri soltanto ad una manovra di facciata”.

Insomma, la solita ‘babbiata’ con i dirigenti generali che verranno tutti ‘promossi’ sul campo. Con la novità che la commissione di ‘esperti’ inghiottirà lauti gettoni per la valutazione.

“Cosa diversa, invece, per i dirigenti semplici – apprendiamo sempre dal comunicato dei Cobas – che saranno valutati dal dirigente generale e, ancor di più, per i dipendenti del comparto non dirigenziale. Appare, infatti, utile ricordare al Governo regionale che, oggi, la valutazione dei dipendenti del comparto non dirigenziale avviene esclusivamente con sistemi empirici, in assenza di profili professionali e, spesso, senza riferimento ad un reale carico di lavoro riconducibile agli stessi profili; secondo criteri, quindi, pleonastici e personalistici nei quali troppo spesso i dirigenti si rifugiano, giustificando il loro agire con frasi del tipo ‘mi hanno detto che non posso dare 100 a tutti’ o ‘ma 100 non l’ho avuto neppure io”.

“I dirigenti di aree, servizi e unità operative, invece – prosegue il comunicato – da parte loro, subiscono, dai dirigenti generali, una sorta di valutazione a monte con contratti comprendenti un minimo o un massimo dell’indennità accessoria, molto spesso, a seconda delle appartenenze e simpatie politiche”. Insomma: chi è raccomandato va avanti. Se non ci sono ‘Santi’ si va indietro.

“Gli unici che, ancora una volta, non saranno penalizzati dal nuovo sistema di valutazione – si legge ancora nel comunicato – saranno, quindi, i dirigenti generali (nominati dalla politica) che, sino ad oggi, hanno sempre raggiunto i loro massimi obiettivi, e che, con questo nuovo Ente, si vedrebbero valutati da ‘esperti’ nominati dagli stessi politici che hanno nominato loro nei più alti scranni dei dipartimenti regionali”. Siamo alla farsa, che poi è la vera ‘cifra’ del Governo Lombardo-Cracolici-Lumia.

“Come al solito, perciò – osservano ancora i Cobas – con la nomina di questo nuovo organismo di valutazione, sembra di assistere all’ennesima operazione di facciata, demagogicamente portata avanti per buttare fumo negli occhi all’opinione pubblica, distraendola dai veri sprechi e tentando di mantenere un sistema di valutazione clientelare che fa acqua da tutte le parti”.

“Nell’esprimere, allora, un parere totalmente negativo nei confronti di questa ulteriore iniziativa di governo – dicono sempre i Cobas della Regione –  avviata senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e finalizzata a restaurare sistemi valutativi inefficaci e improduttivi, i sindacati Sadirs e Cobas chiedono, nell’interesse stesso della pubblica amministrazione siciliana, l’avvio di un tavolo contrattuale ad hoc per definire, in modo trasparente ed inequivocabile, all’interno dei contratti giuridici del comparto e della dirigenza, attendibili criteri e modalità di valutazione”.

“A tal fine – prosegue la nota dei Cobas – sarà anche indispensabile contrattare con l’Aran Sicilia (l’organismo che si occupa dei contratti dei dipendenti regionali trattando con il Governo) parametri che, a partire dai piani di lavoro e dai profili professionali, individuino precisi ed equanimi carichi di lavoro; prevedendo, altresì, organismi di decantazione a cui rivolgersi in caso di valutazione negativa”.

“Per i dirigenti generali, invece – conclude la nota – si ribadisce la necessità di avere una valutazione affidabile e credibile che eviti che l’istituzione di questo nuovo Ente appaia come l’ennesimo fiasco a danno dell’intera collettività siciliana”.

Sopra a sinistra il criterio di valutazione dei dipendenti regionali non raccomandati (tratto da ricercatoriprecari.wordpress.com)

In basso a destra una metafora dei criteri di valutazione dell’operato dei dirigenti generali (tratto da blog.panorama.it)

 

Redazione

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