Treni, a gennaio due giorni e mezzo di ritardi Il calvario dei pendolari sulla tratta ionica

Lo scorso 17 gennaio fece notizia il dato sui treni regionali in ritardo sulla tratta Messina-Catania-Siracusa. Furono ben 16 su 19 nelle prime ore della mattina. Un caso che Trenitalia si affrettò a definire «isolato». Oggi il monitoraggio del Comitato pendolari siciliano effettuato nel mese di gennaio fa capire che il problema che affligge ogni giorno migliaia di pendolari è cronico. Negli undici giorni presi in considerazione, durante i quali sono stati monitorati complessivamente 327 convogli, emergono i seguenti numeri: 3638 minuti di ritardo, che equivalgono a 2 giorni e mezzo, 230 treni giunti a destinazione dopo l’orario previsto, 17 soppressi, a fronte di appena 21 in orario e 59 in anticipo. E ancora 1488 chilometri mai percorsi a causa delle soppressioni.

I rilevamenti del comitato sono stati effettuati nei giorni 9-10-11-17-18-23-24-28-29-30-31 del mese di gennaio, alcuni nella fascia oraria di punta compresa tra le 5 e le 8, altri nell’arco dell’intera giornata, tra le 5 e le 22. I dati sono stati raccolti grazie al servizio Viaggia Treno, pagina web curata direttamente da Trenitalia che informa sulla posizione dei treni in tempo reale. Questo quadro, denuncia Giosuè Malaponti, coordinatore del comitato, è dovuto «al materiale rotabile, alla preparazione dei convogli, alle condizioni di traffico o atmosferiche, ai guasti, ai lavori sulla rete, ai furti di rame e chi più ne ha più ne metta». In pratica, il 75 per cento dei convogli che viaggiano tra Messina e Siracusa accumula ritardi o non arriva mai.

«I ritardi dei treni persistono quotidianamente – sottolinea Malaponti – senza che alcuno dia una spiegazione o un preavviso, alcune volte sono così significativi da compromettere seriamente gli impegni di centinaia di pendolari». Secondo il comitato la colpa principale è da attribuire alla Regione Sicilia che non vigilia sul servizio di Rfi e Trenitalia, che «continuano ad essere controllori di se stessi».

Altro tema caldo è il Contratto di servizio che il governo siciliano, a differenza delle altre regioni, non ha firmato nel 2009 con Trenitalia. Un buco denunciato più volte anche dai sindacati di categoria. «Non è giustificabile che il presidente Crocetta e l’assessore Bartolotta parlino di alta velocità o di velocità light quando invece la prima cosa da fare sarebbe stata quella di sottoscrivere il Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario siciliano che ormai è diventato una telenovela», denuncia ancora Malaponti. Che invita infine governatore e assessore ai Trasporti «a fare un giro di rappresentanza sui nostri treni, per rendersi conto della situazione in cui versa il trasporto ferroviario e le condizioni in cui sono costretti a viaggiare oltre cinquantamila siciliani giornalmente».

[Foto di Freccia del Sud]

Salvo Catalano

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