Sotto Natale, si sa, si respirano profumi di dolci e cibo buono, si ricevono regali e si fanno bilanci e riflessioni. Strade e case sono addobbate di lustrini e festoni. Ma quest’anno qualcosa è andato storto. L’odore che respiro è di marcio e sporco, di cibo una volta buono e adesso in putrefazione. Lo respiro quando esco da casa, mi affaccio al balcone e quando apro le finestre. E invece di essere contento del sole che sta baciando la città proprio per le feste, penso solo che aggraverà la situazione.
Il regalo quest’anno, infatti, è l’ammasso di rifiuti accumulato proprio davanti al portone – in via Novaluce, a Tremestieri Etneo – e non solo al mio, anche davanti a quelli dei vicini. E la riflessione, che sorge spontanea, è una domanda che viene alla mente parallelamente al bilancio sulle uscite familiari che hanno limitato gli acquisti dei regali di Natale: a che serve pagare le tasse?
D’altronde ai netturbini, che da giorni stanno scioperando perché non ricevono lo stipendio, non posso rimproverare nulla. Hanno ricevuto un bel regalo di Natale anche loro e le loro famiglie, non c’è che dire. Certo è che per questi doni non dobbiamo ringraziare Babbo Natale.
Il riconoscente Salvo
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