Mentre il Governo regionale temporeggia, in attesa di mettere a punto un improbabile disegno di legge su Bilancio e Finanziaria 2015, gli imprenditori siciliani che aderiscono al Tavolo regionale per la crescita e lo sviluppo – un cartello che vede assieme Agci, Cia, Claai, Cna, Casartigiani, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop – passano al contrattacco e chiedono lo sblocco del credito agevolato di Crias (Cassa regionale il il credito agli artigiani), Ircac (Istituto regionale per il credito alla cooperazione) e Irfis (Istituto regionale per il finanziamento alle industrie siciliane).
Ieri mattina i rappresentanti di queste tredici associazioni imprenditoriali dell’artigianato, del commercio, del mondo cooperativo, dell’industria e dell’agricoltura si sono ritrovati a Palermo, davanti la sede dell’assessorato all’Economia, per protestare contro un esecutivo che promette ma, nei fatti, non dà risposte concrete.
I rappresentanti delle tredici associazioni imprenditoriali chiedono l’erogazione di contributi per l’abbattimento in conto interessi in favore delle imprese socie dei confidi, il pagamento dei crediti vantati dalle aziende per i lavori e i servizi già erogati nella pubblica amministrazione e la richiesta di discutere insieme l’indirizzo della nuova Programmazione comunitaria 2014-2020.
Una delegazione degli imprenditori è stata ricevuta nella tarda mattinata dal Ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, che ha manifestato la disponibilità tecnica a trovare risorse per rimpinguare il fondo delle imprese, anche attraverso l’utilizzo dello strumento finanziario Jeremie.
Il fondo Jeremie è promosso dalla Regione Sicilia con il Fei (Fondo europeo per gli investimenti) ed è cofinanziato con le risorse del Programma Operativo Regionale Fse (Fondo sociale europeo) 2007-2013, Asse Prioritario 3 Inclusione Sociale ed è destinato alle e medie imprese che operano con finalità sociali.
«Da oltre un anno – dice Filippo Ribisi, coordinatore del Tavolo regionale per la crescita e lo sviluppo – tutte insieme le associazioni di categoria chiedono di intervenire su questioni di vitale importanza per le imprese siciliane, ma al momento abbiamo ricevuto solo promesse non mantenute. Mese dopo mese – conclude Ribisi – assistiamo ad una moria di piccole e medie aziende senza che la politica faccia nulla. Stanchi di questa situazione, abbiamo deciso di scendere in piazza per farci ascoltare e ricevere dal nuovo assessore all’Economia della Regione».
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