Potrebbe non essere stata veicolata dagli alimenti l’intossicazione che ha colpito decine di bambini della scuola elementare e dell’infanzia di Buseto Palizzolo, vicino Trapani, e cinque militari della caserma Giannettino del capoluogo. Sono arrivati infatti i primi risultati effettuati sui campioni di alimenti sequestrati nella struttura militare e l’esito è negativo: non ci sono tracce della tossina stafilococco, del clostridium e dell’escherichia coli. «Serve ancora aspettare gli altri esami – spiega il commissario dell’Asp Giovanni Bavetta – ma una prima ipotesi escluderebbe una trasmissione a causa degli alimenti».
Sotto accusa in queste ore è finita la società che fornisce i pasti sia nell’istituto comprensivo Pitrè Manzoni, che alla caserma. «Ma – precisa Francesco Di Gregorio, direttore del dipartimento Prevenzione, a MeridioNews -, meglio andarci piano, perché la ditta è stata ispezionata dai nostri tecnici e hanno verificato che rasenta l’eccellenza, e che le procedure necessarie sono state seguite correttamente». Determinanti risulteranno dunque i risultati degli esami sugli alimenti della mensa scolastica e soprattutto sull’acqua.
«Siamo in piena indagine epidemiologica – continua Di Gregorio – abbiamo incrociato i dati sugli alimenti assunti da tutti i soggetti. Bisogna sottolineare che tutti hanno mangiato alla mensa, ma non tutti le stesse cose. Ad esempio uno dei soggetti colpiti dalla tossinfezione è celiaco, quindi non poteva mangiare gli stessi alimenti degli altri». Resta ancora da capire se all’origine del malessere ci sia un virus o un batterio. Il veicolo alimentare è dunque un’ipotesi definitivamente tramontata? «Non direi – risponde il direttore del dipartimento Prevenzione dell’Asp – gli alimenti potrebbero essere stati contaminati dall’acqua ad esempio, però il batterio o il virus potrebbe anche essere finito su un utensile attraverso le mani di un soggetto portatore».
La prima ipotesi dell’ufficiale medico della caserma Giannettino tendeva a escludere l’intossicazione alimentare, dando piuttosto maggiore credito a un’infezione di tipo virale, anche perché i malesseri dei militari vanno avanti già da diversi giorni. La risposta arriverà con ogni probabilità nelle prossime ore, quando il lavoro dei carabinieri del Nas e dei tre dipartimenti dell’Asp che stanno seguendo il caso (Igiene degli alimenti e della Nutrizione, Epidemiologia, e Prevenzione delle malattie infettive) arriverà alle dovute conclusioni.
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