Trapani, a Santo Stefano il derby con Agrigento Kenneth Viglianisi: «Qui grande organizzazione»

«Sappiamo che Agrigento è una delle squadre più forti di questo campionato. Ci stiamo preparando mettendo attenzione nei minimi dettagli perché sicuramente sarà una partita che si risolverà in questo tipo di situazioni». Kenneth Viglianisi, guardia e ala piccola della Pallacanestro Trapani, ha le idee chiare in vista del prossimo match contro la Fortitudo Agrigento previsto per il giorno di Santo Stefano. «Secondo me – racconta il giocatore a Meridionewsla loro forza è il gruppo: l’assenza di un giocatore non li mette in difficoltà. Finora, ad esempio, è mancato Piazza, fondamentale per loro, ma hanno saputo sopperire benissimo alla sua assenza. Il gruppo è lo stesso dell’anno scorso e io ritrovo un amico come Marco Evangelisti».

Proprio lo scorso anno Viglianisi militava nella Manital Torino, squadra che sconfisse Agrigento nella finale play off per la promozione in serie A. «Sono state partite durissime – continua il giocatore –. A inizio play off nessuno si aspettava una Fortitudo Agrigento così combattiva e così unita. La finale si è decisa per episodi in nostro favore, perché loro avevano vinto gara 2 in casa nostra e ci avevano messo in enorme difficoltà. I ricordi sono sicuramente belli, ma sono stati dei momenti veramente difficili». Nel corso della scorsa estate, invece, è arrivato il trasferimento in Sicilia: «Mi ha colpito molto l’organizzazione a Trapani. Questo gruppo ha tanta voglia di lavorare e stare insieme».

La Pallacanestro Trapani sta facendo molto bene: analizzando le statistiche, si tratta di una squadra infallibile in casa (sette successi su sette) e meno in trasferta, dove è arrivata una sola vittoria. «Non so spiegare bene la differenza di rendimento tra partite in casa e in trasferta – prosegue Viglianisi –, ma sicuramente il pubblico trapanese ci dà una grossa mano nel risolvere le gare. Fuori casa questo non è avvenuto, speriamo che la vittoria di Rieti sia solo un inizio». Il campionato sembra comunque molto equilibrato soprattutto nelle posizioni di testa, dove nessuno è ancora riuscita ad andare in fuga: «Credo che la squadra favorita per la promozione sia Scafati – ammette l’esterno –, che sta dimostrando di essere un pizzico superiore alle altre. A far valere la loro intensità saranno anche Casale Monferrato e Agrigento».

Anche la Pallacanestro Trapani può recitare un ruolo importante in questo torneo. La squadra di coach Ducarello è momentaneamente quarta con 16 punti, alla pari di Casale Monferrato e staccata di sole quattro lunghezze dalla capolista Scafati. «Noi vogliamo fare un campionato positivo – confessa il giocatore granata –, vogliamo cercare di arrivare ai play off e giocarcela, a quel punto soltanto una squadra su 16 andrà su, ma noi daremo sempre il massimo». Settanta i punti realizzati finora da Viglianisi, con una media di 5,4 a partita e un minutaggio medio di 18 minuti e 2 secondi. Questa rappresenta sicuramente la stagione della maturità per il numero 19, che però non ne vuole sapere di fermarsi: «Il mio obiettivo personale è dimostrare di essere un giocatore che in questa categoria può fare la differenza. Io sono una persona molto ambiziosa, voglio migliorare giorno dopo giorno. Il sogno è quello di giocare la serie A e non soltanto di raggiungerla».

Viglianisi, poi, confessa di avere un altro sogno nel cassetto mostrandosi comunque realista: «Sicuramente la Nazionale, anche se lì ci sono tanti fattori: per me sarebbe un risultato incredibile, ma non ragiono in maniera così folle e so benissimo che in azzurro non si arriva nel giro di uno o due anni. Io ragiono passo dopo passo». Il giocatore ha infine voluto riservare una menzione speciale al pubblico trapanese: «Essendo di Reggio Calabria, conosco molto bene il calore del pubblico del sud. I tifosi sono molto legati alla squadra e ci hanno sempre sostenuto anche dopo le sconfitte in trasferta. Spero – conclude Viglianisi – che sarà così anche durante il resto della stagione e che continueranno a venire al PalaConad per incitarci».

Luca Di Noto

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