Tra fieri eroi e madri millenarie

di Ricchezza Falcone

 

Lettera a palermo

Senza paracadute spertico nel sollazzo dell’alba a palermo, fiotti di luce investono le vite degli amanti senza ombre nel passato e con futuri scorci ci si apre nel cuore con interminabili abissi.

Lettera a me stessa:

Seguendo un orbita segreta nel meriggio affollato di respiri apro la porta alla decisione presa in altra vita, alla vita vissuta in altre terre calpestando territori che non potevo conoscere

Lettera ad anghela:

Qui palermo la magnifica, dove tutto è fuori dal mondo, su un isola che galleggia e senti il mare sotto e non la terra, l’acqua fluisce, fa sparire la sporcizia ed alimenta i cuori puri, qui dove tutto è movimento, strade di marmo venditori allo sbando sonnambuli affamati di storie vere lungomare di erba e pietre intere. La notte si dorme sogni profondi e fondi, saggezze grandi come cattedrali. Cammino per la città e non mi stanco o forse si e non lo so’, palermo dove tutto è possibile naviga tra fieri eroi e madri millenarie.

Lettera a giacinto

Ci capiamo al volo quando parliamo d’amore. Tu innamorato io ti ascolto. Cammino, incontro via delle sedie volanti e mi piacerebbe vivere lì solo per il nome. palermo non si accorge delle lacrime, perché vanno tutte nell’acqua e si perdono e si mischiano con i dolori che diventano prurito e mi gratterei l’anima per togliere questo dolore di mia madre che sta morendo. So’ che forse mi capisci, ma io cammino e cammino e la strada non sente i miei passi, cammino sull’acqua e galleggio a palermo, palermo mi senti?

Lettera a mio padre

Se tu fossi qui rideresti con i denti storti gli occhi chiusi rideresti a palermo nei porti senz’acqua nelle cave vuote di terra, rideresti correndo arrampicando i muri di foglie, saresti un bimbo incontro ai giochi, se tu fossi qui mi abbracceresti e chiederesti scusa per tutto il male del mondo

Lettera a maria

Qui i mattonati sono sui frontespizi delle case, si cammina sui muri e si cade nelle geometrie care ad escher. Davanti a me il muro di una casa come se fosse un pavimento sul quale affrontare equilibrismi assenti da gravita’. Ogni respiro è volato verso l’acqua lì dove c’è il confine con il radicamento della terra. palermo sull’acqua palermo non accusa la stanchezza palermo butta a mare le sue colpe.

Lettera dal confine con la terra

Le rotaie suonano come il mare, toccata terra con il vento in poppa sono ripartita per raggiungere il giusto affetto. Sono ripartita portando a termine un sogno “libero libera tutti”. Toccare terra e risalire sul vecchio ferro che affaccia sul mare bianco. Respiro con gli zingari e seguo le voci. Grazie a me che sono speciale come un cioccolatino al limone.

Foto del mare di Palermo tratta da grifasi-sicilia.com

Foto basolato tratta da rosalio.it

 

 

Redazione

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