In un secolo dominato dalla tecnologia, dalla televisione e dal web, il teatro può ancora essere considerato come veicolo di comunicazione e di formazione culturale della nostra società? A giudicare dallesaltante bilancio delle ultime stagioni del Teatro Stabile di Catania pare proprio di sì.
«E stata una stagione clamorosa ha esclamato con gioia il presidente Pippo Baudo lo Stabile di Catania risulta in controtendenza rispetto al trend italiano; nonostante i famosi tagli alla cultura il nostro Teatro continua ad offrire spettacoli, allestimenti e attori di gran valore che gli altri ci invidiano. Grazie alle tournée che il nostro Teatro continua con successo in tutta Italia, siamo diventati ormai un vero e proprio teatro nazionale. Ma sempre con il cuore, lo spirito e lorgoglio siciliano».
Parte allora sotto i migliori auspici la nuova stagione del TSC, presentata al Teatro Verga dal direttore artistico Orazio Torrisi, insieme allintero Consiglio di amministrazione con il suo presidente, Pippo Baudo.
Un cartellone di grande qualità quello della stagione 2006-2007, la XLIX dalla sua fondazione, per un teatro entusiasta e vitale che si prepara a festeggiare le sue prime cinquanta primavere. Una stagione in cui come sempre ci sarà spazio per autori e attori siciliani e non, per i classici e per i contemporanei, tra comico, fiaba e tragedia, tutti insieme per continuare sulla scia dei successi che il TSC ha ottenuto negli ultimi anni, tanto da farlo salire a pieno merito ai vertici del panorama teatrale italiano.
Tocca alla vecchia cariatide Orazio Torrisi, come si diverte ad appellarlo Baudo, elencare gli spettacoli della nuova stagione: i 16 del cartellone tradizionale (8 fissi e 4 da scegliere per il pacchetto classico di 12 spettacoli) che sarà inaugurato a novembre con lOpéra Comique, novità assoluta di Nicola Fano con due tra i più amati attori siciliani, Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina. E poi ancora tre opere di Shakespeare (Il mercante di Venezia, Enrico IV e La bisbetica domata), due di Pirandello (Il vitalizio, con ladattamento di Andrea Camilleri e Luomo, la bestia e la virtù), due di Goldoni (La locandiera e Arlecchino servitore di due padroni, un pilastro della storia del teatro italiano del dopoguerra con la regia di Giorgio Strehler), Miller con Morte di un commesso viaggiatore e Delitto e castigo di Dostoevskij.
Sulla scia del successo delle scorse stagioni, anche questanno, quindi, la grande letteratura arriva in teatro: «Incentreremo la nostra riflessione ha affermato il direttore Torrisi sulla messa in scena della letteratura e sulla rivisitazione dei classici insieme allUniversità, rafforzando, se possibile, il rapporto che abbiamo stretto in questi anni in particolare con le Facoltà di Lettere e di Lingue, con le quali speriamo di riuscire a portare avanti un nuovo e ambizioso progetto a cui il Teatro Stabile tiene molto, che abbiamo chiamato Dialoghi, incentrato sulle tre religioni monoteiste. Si tratta di un contenitore allinterno del quale inserire spettacoli teatrali e incontri culturali basato sullopera di Lessing Nathan il saggio, un progetto al di fuori del cartellone che speriamo di organizzare nellaprile del 2007 allinterno della chiesa di S. Nicolò allArena alla presenza dellArcivescovo, del Rabbino e dellImam. Oggi il clima della convivenza civile e della tolleranza è diventato uno dei temi più importanti della nostra società e merita da parte del teatro pubblico unattenzione particolare».
Presentata anche la rassegna nuovoteatro dedicata agli autori contemporanei, allinterno della quale spicca la reinterpretazione di un classico della nostra cultura, le Eumenidi di e con Vincenzo Pirrotta; e poi le tournée, prima fra tutte La lunga vita di Marianna Ucrìa con Mariella Lo Giudice, giunta al terzo anno di repliche; le coproduzioni con i più prestigiosi teatri nazionali, gli spettacoli per le scuole (come la messa in scena de Il piccolo principe), e le produzioni ospiti, con attori amati e apprezzati dal pubblico: da Leo Gullotta a Paola Cortellesi, da Nino DAngelo a Mariangela Melato e Tullio Solenghi.
Insomma, nonostante le difficoltà economiche del teatro in Italia, lo Stabile, forte del trend in crescita dellultima stagione con il 27% in più di abbonati che ormai sono circa 10.500, propone al suo pubblico un cartellone ricco e vario, allinterno del quale ciascuno può trovare ciò che ama, «perché il nostro ha affermato il presidente Baudo – non è un Teatro passivo ma attivo, un Teatro che aiuta lo sviluppo della cultura nel nostro Paese».
E in previsione dei festeggiamenti per la cinquantesima stagione, Torrisi ha annunciato la creazione di una Museo permanente del Teatro Siciliano, in collaborazione con lIstituto di Storia dello Spettacolo Siciliano, e lallestimento di una mostra al Palazzo Platamone sui cinquantanni di programmazione dello Stabile, sui suoi fondatori e su tutti coloro che lo hanno reso grande.
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