Questa notte qualcuno ha strappato il lenzuolo di solidarietà al pm palermitano Nino Di Matteo che era stato esposto sul parapetto stradale domenica scorsa, dopo il flash mob organizzato dal movimento Agende rosse, gruppo Francesca Morvillo, e dalla fondazione La città invisibile.
Durante l’evento i giovani musicisti dell’orchestra sinfonica Falcone Borsellino si erano esibiti per sensibilizzare la città sullo stato di grave pericolo in cui versa il procuratore Di Matteo, ripetutamente minacciato di morte dalla criminalità organizzata «a causa del suo ruolo nel processo istruito a Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia», affermano gli organizzatori della manifestazione. Il lenzuolo è stato trovato tagliato con una lama di coltello, data la conformazione lineare e netta dello strappo. «Il taglio è stato compiuto con un’inquietante operazione chirurgica – scrivono in una nota entrambe le associazioni – sotto la parola “solidarietà” in modo da eliminare la parte inferiore del lenzuolo in cui campeggiava la scritta “al pm Nino Di Matteo”».
Il gesto, secondo quanto ricostruito da chi ha trovato i resti del tessuto, risponde «certamente al bisogno di dare un preciso segnale». Anche perché la parte superiore è stata trovata rovesciata a terra e legata alla ringhiera della via Albertone Matteo, di fronte all’ingresso principale del parco Gioeni. «Un atto vile, ma lo rifaremo e lo rimetteremo – affermano Giorgio Barbagallo di Agende rosse e Alfia Milazzo de La città invisibile – Riempiremo la città, noi abbiamo un esercito invisibile dalla nostra parte, non ci fermeranno». Entrambi chiedono inoltre a Palazzo degli elefanti e alle forze dell’ordine che il fatto non passi inosservato, e rivolgono un appello: «Chiediamo che il Comune accolga la richiesta di attribuire a Di Matteo la cittadinanza onoraria, cosa che non ha ancora fatto a differenza di moltre altre città d’Italia». Al sindaco Enzo Bianco viene chiesto infine di esporre un nuovo lenzuolo, con la stessa scritta, dai balconi del municipio.
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