Tiritì, presidio al Comune contro la discarica «La decisione di Carrà è gravissima»

I comitati civici No discarica hanno organizzato stamattina un sit-in sotto le finestre del Comune di Motta Sant’Anastasia per manifestare contro la decisione dell’amministrazione mottese di rinnovare le autorizzazioni alla discarica di contrada Tiritì-Valanghe d’inverno. La notizia del via libera dato dal sindaco Anastasio Carrà in sede di conferenza dei servizi è arrivata nel Comune del Catanese attraverso le parole infuocate del collega di Misterbianco Nino Di Guardo. Un botta e risposta al vetriolo con tanto di minacce di querele che però non sposta l’attenzione dei cittadini dei due centri preoccupati per l’impatto su ambiente e salute dell’impianto di proprietà della Oikos.

«Quella di Carrà è una decisione gravissima», afferma uno dei membri del comitato, Massimo La Piana. E nemmeno le giustificazioni date dal primo cittadino mottese via Facebook placano le polemiche. Anzi, hanno forse contribuito ad alimentarle. «Non ci sono presupposti per la delocalizzazione perché non ci sono condizioni sfavorevoli, criticità ambientali, sanitarie e di salute pubblica perché la discarica venga delocalizzata», ha rassicurato Carrà sul social network. «Che lui si trinceri dietro questioni tecniche e non dica una parola sulle violazioni riscontrate dai tecnici della Regione è gravissimo – ribatte La Piana – Doveva dire di no, perché tutta questa storia è piena di corruzioni, connivenze e violazioni». Irregolarità che nel caso del nuovo impianto di contrada Valanghe d’inverno, inaugurato l’anno scorso, partono da lontano. «Già dal piano regionale del 2002 la distanza minima delle discariche è fissata in due chilometri». Ma a separare i misterbianchesi, i più vicini, dalle vasche da due milioni e mezzo di metri cubi sono circa 500 metri. E, prosegue La Piana, «era nata come una discarica di inerti e non di rifiuti solidi. Su questa variante il Comune di Motta non ha mai espresso parere».

Gli oppositori del mega-impianto avevano incontrato il mese scorso il primo cittadino mottese. «La discussione è stata franca – racconta La Piana – Siamo partiti dal fatto che suo figlio lavora per la Oikos e abbiamo assicurato che non avevamo pregiudizi, avremmo giudicato i fatti». Carrà aveva garantito che avrebbe preso «in seria considerazione le nostre ragioni. Abbiamo chiesto esplicitamente il parere sfavorevole». Lunedì l’amara sorpresa. «Ha detto sì trincerandosi con atti vecchissimi (le autorizzazioni rilasciate dalle precedenti amministrazioni, ndr) mentre ci risulta che alle conferenze precedenti l’ex sindaco Angelo Giuffrida ha espresso pareri fortemente critici». Quanto accaduto in conferenza dei servizi «è il secondo atto in due mesi che favorisce la Oikos». Pochi giorni fa, infatti, è stato prorogato per sei mesi il servizio di raccolta dei rifiuti affidato proprio la stessa società che trae guadagno dai conferimenti nella discarica di cui è proprietaria.

«Lui ha il 27 per cento del consenso dei mottesi – analizza Massimo La Piana – Il resto dei votanti ha espresso un parere contrario alla discarica». Infatti, tra i sette candidati alla carica, solo il vincitore non ha mai espresso un parere netto sulla questione. «Il fronte è ampio – riconosce il referente del comitato – ma adesso quel 70 per cento di mottesi si deve unire». E sui social network, almeno a parole e like, sembra realizzarsi la coalizione tra gli ex avversari. Daniele Capuana ha chiesto agli ex concorrenti Concetto Roccasalva, Danilo Festa, Giancarlo Amato, Angelo Giuffrida e Salvo Scuderi di unirsi per «difendere Motta». Quattro di loro (Festa, Giuffrida Capuana e la consigliera del Movimento 5 stelle Daniela Greco) sono scesi in strada assieme al gruppo di attivisti, che armati di striscioni e fischietti, ha presidiato prima il palazzo del Comune per poi spostarsi nella sede distaccata dell’Ufficio tecnico dove era in corso una riunione presieduta dal primo cittadino mottese. Ma l’azione più urgente, secondo i comitati, è informare i mottesi di quanto sta avvenendo. «Faremo un comizio in piazza Umberto, domenica alle 19, con il sindaco Di Guardo – spiega La Piana – Racconteremo ai cittadini tutta questa vicenda e ovviamente spiegheremo ulteriormente i contenuti delle contestazioni mosse dalla commissione Marino (Nicolò Marino, ex assessore regionale all’Ambiente, ndr)».

Oltre a quella diretta all’amministratore mottese, l’azione politica tornerà a essere rivolta anche a Palermo. «Bisogna fare pressione, l’attore principale è sempre la Regione – conclude La Piana – Rosario Crocetta dovrebbe prendere una posizione, le responsabilità sono anche sue».

[Foto di Mariella Ferrara]

Carmen Valisano

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