Si potrebbe iniziare dalla traccia numero uno Sail into the sun, dai suoi giri armonici, dal ritmo. O si potrebbe iniziare dalla fine, traccia numero dieci Here is somewhere else, dove piani musicali si incastrano. Oppure dai beat sordi e dai violini di Time Traveler Man. Some where else is here [Outer/Karma], secondo album dei The funky Lowlives, da qualunque angolo lo si voglia ascoltare e osservare è un album dalle tante facce, dalle tante commistioni di generi, elettronica, ma non solo, pop in alcuni momenti, soul in altri, rock a volte. Il tutto genera confusione? Per nulla! Il disco, che in Italia uscirà ad aprile, è versatile, non scontato, spiazzante addirittura, supera ogni definizione che sarebbe mortificante e non esaustiva. Per un gustoso assaggio: www.funkylowlives.com.
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