«A Napoli, Palermo o Reggio Calabria, una gambizzazione, colpi d’arma da fuoco agli arti inferiore, non farebbe nemmeno notizia. Ma ad Ostia sì». Inizia così il servizio dell’edizione nazionale delle 14.20 del Tg3 di ieri in cui il giornalista Fabrizio Feo parla di un attentato ai danni di Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada, uno dei reggenti dell’omonimo clan che domina il litorale romano.
Parole che hanno scatenato, su tutti, le ire del primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, che in una nota in cui paventa anche la possibilità di richiedere l’intervento della commissione di vigilanza Rai. «Chiedo alla Rai di volere con estrema urgenza e a termini di legge porre rimedio al gravissimo fatto avvenuto ieri, quando un servizio del Tg3 è stato aperto dal giornalista con delle parole pesantemente denigratorie delle città di Napoli, Palermo e Reggio Calabria».
«Da un telegiornale della Rai – continua il sindaco – non ci aspettiamo simili cadute di stile di stampo razzista, offensive anche della professionalità degli operatori dell’informazione delle tre città coinvolte. Mi aspetto dalla direzione della prestigiosa testata una pronta replica, senza la quale la città dovrà adire le vie legali e chiedere l’intervento della Commissione di vigilanza».
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