Tempesta solare, un viaggio tra scienza e fantasia «Proteggere ciò che abbiamo senza la disperazione»

Un misto di scienza, fantasia e avventura. Sono questi gli ingredienti di Tempesta solare (BookSprint Edizioni), romanzo della scrittrice esordiente Rosalba Mio. È il racconto di un viaggio organizzato in fretta e vissuto attraverso un’incredibile varietà di luoghi e di situazioni in cui imprevisti e pericoli mettono continuamente a rischio la vita dei partecipanti. Chiamati a lottare non solo contro esseri malvagi e senza scrupoli, ma anche contro la natura che, attraverso un’impressionante ripetersi di eventi sismici, fa sentire gli effetti della propria compagnia.

Un viaggio che non ci sarebbe stato senza una serie di eventi giunti a turbare l’ordinaria quotidianità. Telefonini che emettono continue scariche elettriche che provocano fastidiose interferenze, lampade che lampeggiano con insistenza come se stessero per fulminarsi, macchine i cui motori si spengono tutti contemporaneamente, clacson delle automobili che diventano muti, ascensori dei palazzi che non vanno più né su né giù, semafori e insegne che si spengono, aerei che precipitano, ponti che smettono di funzionare danno vita a un blackout di proporzioni impensabili di cui fa le spese la vita di una tranquilla cittadina americana. Proprio questi eventi costituiscono il presupposto scientifico dal quale prende avvio la narrazione e al quale è legata indissolubilmente quella fantasia che alimenta l’avventura.

Protagonisti un drappello di uomini e donne casualmente fatti incontrare dalla spiacevole e inattesa emergenza. Tutti accomunati da una naturale spinta verso la sopravvivenza, ma nello stesso tempo ciascuno sostenuto da idealità e motivazioni differenti. Un piccolo campionario di umanità che, attraverso lo scontro tra solidarietà ed egoismo, alimenta una storia di contrapposizioni tra bene e male, tra offesa e difesa, tra amore e disprezzo della vita, tra altruismo e individualismo.

Il libro si legge agevolmente e se, superate le prime pagine, il lettore allontana da sé la tentazione di smettere, il merito è della crescente vivacità impressa alla narrazione dal frequente cambio dei luoghi, dal ritmo incalzante con cui si susseguono le vicende, dalla ricchezza con la quale sono descritti luoghi e persone, dai continui colpi di scena che alimentano la suspense creando tensione e rinnovando continuamente l’attesa, l’attenzione e il coinvolgimento. Tutto frutto dell’abilità dell’autrice che, attraverso un equilibrato dosaggio di fantasia e scienza, è riuscita a creare situazioni stupefacenti e a presentare come verosimili le vicende da lei create.

Alla presentazione del libro che si è tenuta nella nuova saletta della Biblioteca comunale Roberto Sava di Belpasso, il numeroso pubblico presente ha seguito con attenzione fino alla fine e se anche lui, come il lettore prima, ha allontanato da sé un’altra tentazione – quella di lasciare anzitempo la sala – vuol dire che la tematica del libro non lascia indifferenti e che anzi stimola la domanda “Cosa succederebbe se improvvisamente …?”. Interrogativo tutt’altro che banale, visto che il rischio della catastrofe non è da collegare esclusivamente alla tempesta solare, peraltro possibile, ma anche ad altro, come la scottante attualità di questi giorni purtroppo conferma.

«Un miscuglio di fantasia, avventura, scienza, ma anche di sentimenti – ha detto l’autrice – che invita ad andare oltre la quotidianità, spingendoci a pensare e soprattutto a lottare per difendere e proteggere ciò che abbiamo senza abbandonarci alla disperazione». Il volume – frutto della grande passione per la scienza da sempre coltivata da Rosalba Mio, sostenuta da un ampio corredo di letture che denota conoscenze (non solo dal punto di vista fisico-geografico, ma anche dal punto di vista socio-antropologico) qui ampiamente utilizzate – rappresenta un interessante contributo alla diffusione di quella narrativa di fantascienza da molti ritenuta letteratura minore o paraletteratura e si offre ai potenziali lettori come stimolo per la riflessione e come occasione per allargare i propri orizzonti.

Vito Sapienza

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