Telejato, rogo doloso distrugge il ripetitore Pino Maniaci: «Sono riusciti a fermarci»

«Mi veni i chianciri». E’ un Pino Maniaci insolitamente abbattuto quello che annuncia l’incendio doloso alla postazione di Telejato. A quattro giorni dall’inaugurazione della nuova sede e dall’allargamento delle trasmissioni verso le province di Trapani, Palermo e Agrigento, il rogo ha provocato gravi danni al ripetitore dell’emittente antimafia di Partinico, in provincia di Palermo. Un incendio giudicato da subito doloso, visto che le uniche strutture danneggiate sono quelle appartenenti proprio a Telejato. «C’erano due focolai, uno proprio sulla nostra postazione, e lì non c’è vegetazione. La porta è completamente distrutta dalle fiamme. Non ci sono dubbi».

I danni della postazione di monte Bonifato, la montagna in provincia di Trapani che ospita gli impianti per la trasmissione del segnale del digitale terrestre, ammontano a 25mila euro. «Il tecnico sta provando a salvare il salvabile, ma non sappiamo quando possiamo ripartire», spiega Maniaci che ha già sporto denuncia.

«Giovedì faremo l’inaugurazione della nuova sede con Antonio Ingroia, Piergiorgio Morosini, Francesco Del Bene… e mi fanno questo scherzetto qua?», si chiede. «La faremo lo stesso – garantisce – ma ho sessant’anni e mi viene da urlare, ghittari uci». Le trasmissioni di quella che diventerà Telepartinico sono quindi al momento in forse.

Pino Maniaci e i suoi sostenitori, oltre alle continue intimidazioni, avevano dovuto lottare fino allo scorso giugno anche contro lo Stato per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre. Il passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione dell’emittente a conduzione familiare non era affatto scontato, in quanto è stato molto difficile per le tv comunitarie senza fini di lucro avere tutti i requisiti per piazzarsi in graduatoria. Ma adesso, dopo una lunga estate passata a prepararsi per il debutto di giovedì, l’amarezza è inevitabile. «Sono riusciti a fermarci».

 

[Foto di Sebastiano Gulisano]

Carmen Valisano

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