Al bar si va per un caffè, solitamente. Stavolta per votare il miglior cortometraggio cinematografico. Ad eccezione di Catania, dove la votazione avverrà al Teatro Coppola, che dal 17 al 20 ottobre ospiterà la seconda edizione del Gea: festival internazionale dei corti. Peculiarità: votare quasi simultaneamente – fusi orari permettendo – in 13 città europee, per l’Italia Reggio Calabria e Catania.
Dalla Spagna alla Grecia, passando per la Germania e l’Italia. Tre serate in cui lo spettatore potrà accedere alla visione dei corti e votare personalmente, per poi scegliere alla quarta ed ultima giornata il vincitore finale. «L’idea del Gea – dice a MeridioNews Anna Bellia, referente su Catania – appartiene al direttore della fotografia polacco Kristopher Andrade, che lo ha pensato come uno strumento per far conoscere il corto in tutte le città del mondo».
Anche se, a dire il vero, il contesto etneo da anni ormai ne riconosce il valore artistico, con vari eventi che vanno dal Festival dei Corti di Catania – svoltosi a settembre – a quello estivo di Gravina, passando per Magma, il festival del cinema breve di Acireale. Questo, però, è «un evento che nasce dal basso, perché privilegia piccole location come i caffè, affidandosi completamente al loro pubblico», aggiunge Bellia.
Altra particolarità: l’organizzazione dell’evento, avvenuta interamente on line. «I quattro organizzatori – spiega la referente – non si sono mai incontrati di persona e hanno gestito tutto tramite una piattaforma su cui hanno selezionato i cortometraggi in gara. Mentre le decisioni comuni sono state prese tramite Skype». Si tratta, oltre l’ideatore polacco, del regista italiano Ruggero Lauria, del produttore spagnolo Marc Toramillans, dei musicisti ed organizzatori di eventi Paula Ka, di nazionalità polacca, e Iovis Voliotis, greco.
Un gruppo variegato che ha escluso di votare per categoria, come spesso accade, selezionando semplicemente i migliori cortometraggi. «Non c’è mai stata una scelta per tema: si premia il valore dell’opera, attraverso varie fasi di selezione. È una questione di gusto personale di ciascun selezionatore». Nessun finanziamento, inoltre, per mettere in atto il festival, «ma l’obiettivo è quello di farlo crescere ulteriormente per attirare l’attenzione dell’Unione Europea e ottenere contributi a quel livello», conclude Bellia.
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