«Voglio rassicurare: il governo regionale non è per far sopravvivere il teatro, ma per farlo vivere». Il governatore Nello Musumeci difende l’operato di Palermo sul Teatro Massimo Bellini di Catania. E lo fa dall’interno, durante la presentazione del nuovo sovrintendente Giovanni Cultrera, pianista ragusano laureato, oltre che al Conservatorio di Catania, anche in Giurisprudenza. Nonostante i propositi, però, il presidente della Regione mette le mani avanti: «Ma un deficit di bilancio pari a 15 miliardi di euro impone determinate regole, che vanno rispettate».
Da qui nasce tutto. Dai tagli che Palermo impone all’ente lirico etneo. «I 15 miliardi li dovremo pagare tutti», prosegue Musumeci. E per primi i lavoratori del Bellini che, negli ultimi mesi, hanno fatto seguire una protesta all’altra, cercando di attirare l’attenzione della stampa e della politica, per raccontare il dramma dello storico teatro catanese. «Sarà al sicuro tra due o tre anni – aggiunge il presidente regionale – Io a quel punto mi sentirò sereno». Nel frattempo c’è uno stanziamento «di oltre un milione e mezzo l’anno, che l’Ars approverà nel più breve tempo possibile». L’annuncio è fatto: al fianco del governatore c’è anche Manlio Messina, catanese assessore regionale alla Cultura, davanti al quale viene fatto il nodo al fazzoletto.
Non bastano le pezze, però, per tappare il buco di un teatro che affronta mille difficoltà e al quale basta un taglio per non reggersi più in piedi. Il ritorno alla normalità, che il governatore auspica in due o tre anni, comincia intanto con un nuovo soprintendente: Giovanni Cultrera, appunto, già direttore della Fondazione Teatro Garibaldi di Modica. «Un alto profilo morale con competenze giuridiche», lo definisce Daniela Lo Cascio, commissaria straordinaria del Bellini. Le competenze giuridiche sono date dalla laurea in Legge, ottenuta con una tesi su un tema che di più stringente attualità non potrebbe essere, nella Catania attenta all’arte: la trasformazione degli enti lirici in fondazioni di diritto privato.
A mancare alla presentazione di Cultrera il sindaco di Catania Salvo Pogliese. Al suo posto c’era però l’assessora alla Cultura Barbara Mirabella. È lei a confermare l’impegno del Comune a favore del teatro. «I momenti di crisi servono per affrontare meglio le difficoltà», interviene Lo Cascio. I lavoratori del Bellini, però, c’è da scommetterci, di momenti di crisi ne hanno visti molti e, adesso, vorrebbero rialzare la testa dopo le difficoltà. «Finalmente questo governo si è svegliato – attacca Loretta Nicolosi, della Cgil – Auguriamo un in bocca al lupo al nuovo sovrintendente, che si trova davanti una situazione non facile. La nuova stagione sta andando avanti su promesse e non su denaro contante».
«Mi adopererò affinché tutti possano essere parti essenziali di questo teatro – comincia Giovanni Cultrera, affidando al nutrito pubblico le sue prime parole da sovrintendente del Massimo – Il Bellini è il brand italiano più conosciuto al mondo e andrà avanti con la partecipazione di tutti, istituzioni e cittadini. La gestione provvisoria ha inibito una linea amministrativa intraprendente». Tra i suoi progetti la rivisitazione della pianta organica, la stesura di un piano di investimenti e l’attenzione ai fondi europei. La strada dovrebbe essere tracciata, ora bisogna imboccarla.
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