Il 2021 potrebbe non iniziare nel migliore dei modi per i palermitani, che rischiano di trovarsi per l’anno nuovo – e per i due a seguire – un aumento della tassa sui rifiuti di una quarantina di euro. Questo è infatti in media il rincaro che ogni famiglia si ritroverà in bolletta se dovesse essere approvato il piano economico-finanziario redatto sulla base dei piani economici della Rap, con la supervisione della Srr, che prevede un incremento delle tariffe di una cifra che si avvicina ai 35 milioni di euro, il 27,07 per cento in più rispetto al 2020.
Numeri che hanno destato la preoccupazione anche del ragioniere generale del Comune di Palermo, Bohuslav Basile, che nella sua nota di analisi parla di «grave superamento del limite di crescita delle entrate tariffarie secondo le modalità stabilite da Arera, aspetto questo la cui legittimità va formalmente verificata a cura delle funzioni dirigenziali in indirizzo». Non solo, secondo Basile «l’incremento proposto del gettito Tari determina, allo stato, un insostenibile incremento dell’accantonamento al Fondo Crediti di dubbia esigibilità pari a complessivi € 10.918.172,48, che in atto non hanno copertura finanziaria».
«In questo momento siamo riuniti per capire il da farsi». Non si sbilancia l’assessore Sergio Marino, titolare della delega ai rapporti con la Rap. L’incremento vertiginoso della cifra presente sul Pef, tuttavia, non è solo da imputare all’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti. Rap pare abbia infatti proposto circa 21 milioni di euro di extracosti, figli delle solite grane, come i lavori alla sesta vasca di Bellolampo. Ma a questa cifra vanno aggiunti i costi del Comune per coprire altri capitoli come straordinari e lotta all’evasione.
Una volta ricevuto il via libera dall’amministrazione comunale, la delibera dovrà essere approvata dal Consiglio. Altro grande scoglio da superare, viste le frizioni in maggioranza degli ultimi tempi. E c’è già chi promette battaglia, come Igor Gelarda, capogruppo della Lega, secondo cui l’approvazione dell’aumento della Tari, così come proposta, «comporterebbe un incasso extra per il comune di quasi 35 milioni di euro, con i quali si andrebbero a pagare gli extracosti che l’amministrazione comunale ha dovuto affrontare per i problemi di Bellolampo e l’invio dei rifiuti in altre città. Tutto questo in barba alle rassicurazioni del sindaco Orlando che aveva più volte detto che non sarebbe stata mai aumentata la Tari. Sarebbe una beffa vedere aumentato una tariffa che in questo caso potrebbe chiamarsi veramente un balzello perché il servizio è assolutamente inesistente».
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