Taormina, la storia della giocoliera con i cani Precisazioni del comandante guardie zoofile

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni da parte di Domenico Cingari, comandante del nucleo Guardie zoofile di Taormina, in merito all’articolo Messina, giocoliera infastidita da vigile e guardia zoofila. «Svegliata con calci e minacciata a causa dei miei cani». 

In merito all’articolo da Voi pubblicato dal titolo Messina, giocoliera infastidita da vigile e guardia zoofila tengo a precisare quanto segue: nessuno, benchè io, ha perseguitato la ragazza ma ho solo attivato le procedure di legge per quanto concerne l’impossibilità di procedere all’identificazione personale poiché continuava a svincolarsi alle mie richieste. Nessuno Le ha urlato contro, bensi è stata la signora ad alzare la voce e aggredirmi pronunciando frasi che hanno offeso l’onore ed il decoro della mia persona, del ruolo che rivesto e della città di Taormina. 

Per quanto riguarda le dichiarazioni del signor sindaco di Taormina, Eligio Giardina, posso dire che è vero che l’associazione che rappresento con onore non ha alcuna convenzione col Comune stesso, ma non siamo tenuti ad averne alcuna poiché operiamo a titolo volontario in riferimento alla Legge 189/04 e gli artt. 55/57 del codice di procedura penale i quali inquadrano le Guardie giurate zoofile con la qualifica di pubblici ufficiali e quindi di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria. Lo stesso signor sindaco è per legge tenuto a sapere che è il signor Prefetto della provincia di residenza l’autorità alla quale noi Guardie zoofile facciamo riferimento e ove prestiamo giuramento alla Repubblica italiana, e non che il primo cittadino dichiara di «non avere elementi per dire che sia un autorità di polizia giudiziaria». 

Peraltro, come dichiarato dalla giocoliera, non risulta al vero che l’operatore del locale commissariato della polizia di Stato avrebbe dichiarato che avendo avuto il numero di targa «ci avrebbero pensato loro», in quanto ero io in costante contatto telefonico con il commissariato al quale ho chiesto supporto della volante di zona poiché impossibilitato alla identificazione della signora e degli amici a quattro zampe. È vero che ho messo su Facebook un post dove avvertivo la popolazione residente di prestare attenzione a causa della presenza di «una signora con tre cani molto aggressivi come la proprietaria», ma è pur vero che non intendevo offendere nessuno ma evidenziare ciò che io in prima persona ho riscontrato. 

In conclusione sul territorio della provincia di Messina e in questo caso a Taormina è presente la Lega nazionale per la difesa del cane con il proprio nucleo operativo di Guardie zoofile che operano con devozione, legalmente e con senso del dovere alle finalità previste dalle vigenti leggi in materia zoofila non oltrepassando la giurisdizione di competenza che è rappresentata da tutti i 108 comuni della provincia di Messina. L’E.N.P.A., rappresentata dalla referente della sezione di Giarre (Catania) in questo caso ha varcato i confini della propria giurisdizione non contattando l’associazione presente nel territorio dell’accaduto e agendo d’iniziativa, postando su Facebook per primi un post denigratorio alle persone preposte alla salvaguardia e alla tutela degli animali d’affezione. 

Questa associazione, riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica quale ente giuridico e iscritta nell’albo nazionale delle associazioni di promozione sociale, nell’Albo Protezione Animali Regione Sicilia svolge un attività di prevenzione, repressione e accertamento di tutti quei reati penali e civili riguardanti il campo zoofilo cosi come previsto dalle varie leggi che regolamentano la materia e le guardie giurate zoofile appartenenti al gruppo e regolamentati dagli artt. 55 e 57 del codice di procedura penale, dalla L. 189/04, con la qualifica di polizia giudiziaria, 281/91, dalla legge Regione Sicilia 15/2000 e dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Redazione

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